Com’è la situazione nel Mar Adriatico?
Mar Adriatico in crisi, come evidenziano le immagini che arrivano dalla stazione spaziale europea ESA. Le immagini da satellite rivelano scenari preoccupanti.
Mar Adriatico mai stato così male. A rilevarlo sono le immagini dell’ESA, Agenzia Spaziale Europea. Il sistema di rilevamento con satelliti ESA mette a disposizione una serie di informazioni importanti per la lotta ai cambiamenti climatici. L’idea è semplice. I satelliti europei fotografano i vari Paesi dai satelliti dall’alto e questo consente di rilevare cambiamenti che sarebbero impossibili i molto difficili da rilevare dagli aerei, anche perché sarebbero necessari i permessi dei diversi Paesi UE. Così, invece, i satelliti hanno l’approvazione ottenuta all’inizio del progetto e possono mettere le immagini a disposizione dell’intera comunità scientifica. Cosa succede al Mar Adriatico?
Mar Adriatico, cosa dicono le immagini ESA
Le immagini che il satellite ha effettuato al Mar Adriatico hanno messo in evidenza il fitoplancton, un’alga che si espande molto velocemente nelle zone marine, in particolare dove c’è la superficie del mare. La clorofilla di queste piante è importante, perché rileva la presenza di microrganismi nelle acque. Il clima più caldo rispetto al passato costringe l’habitat marino ad abituarsi alle nuove condizioni, creando più fitoplacton. Le piante di questo tipo, quindi, diventano una cartina tornasole che evidenzia qual è l’impatto dell’inquinamento del mare sulle nostre coste. Le immagini arrivano dal Copernicus Sentinel-2 e sono state realizzate lo scorso 12 agosto. Secondo la rilevazione le piante hanno coperto un’area di circa 9000 chilometri quadrati.
La rilevazione ESA per lo studio dei cambiamenti climatici in Europa
L’obiettivo iniziare del progetto ESA è stato fin dall’inizio quello di fornire una mappa dell’Europa dal punto di vista ambientale. Infatti, negli Stati Uniti la NASA effettua un rilevamento periodico attraverso i propri satelliti. Di conseguenza, con il tempo anche l’Europa ha dovuto affrontare il problema, rendendo però a disposizione della comunità scientifica anche le scoperte ottenute con le rilevazioni. Così anche i più scettici hanno dovuto ammettere che i cambiamenti climatici sono una realtà e che si deve intervenire subito. La necessità di intervento sul Mar Adriatico è evidenziata proprio da ESA, che invita le autorità locali a mettersi in moto per fronteggiare l’emergenza. Il clima sempre più caldo sta danneggiando anche il corallo, diventando sempre più scarso anche alle attività fraudolente degli anni passati. Oggi queste attività sono considerate illegali in gran parte dei Paesi, tra cui l’Italia.
Cosa si può fare per ridurre l’inquinamento dei mari e l’aumento delle temperature
L’aumento della temperatura di mari e oceani è oggetto di discussione anche al di fuori della comunità scientifica. Infatti, segnali evidenti come l’aumento della popolazione delle meduse e la presenza di animali che prima non c’erano come il granchio blu portano gli scienziati e non solo a chiedersi cosa succede. I cambiamenti stanno interessando sempre di più il Mediterraneo, con estati sempre più calde. Il risultato è che un habitat che prima non era interessante per specie aggressive oggi diventa una casa, con risultati economici anche disastrosi. Basti pensare che, sempre nell’Adriatico, la presenza del granchio blu ha distrutto le vecchie metodologie di pesca, eliminando la possibilità di ottenere ostriche. L’animale predatore si diffonde rapidamente e questo cambia radicalmente i rapporti di forza all’interno della fauna locale.