‘Bisogna assolutamente fare pulizia’ | Così l’ESA a Space X: senza queste operazioni il rischio per l’umanità è altissimo
Un problema che sta “letteralmente” orbitando sopra di noi e a cui bisogna assolutamente porre rimedio il prima possibile.
Lo spazio sopra le nostre teste è sempre meno “vuoto” di quanto si creda. Da decenni stiamo spedendo lassù satelliti, sonde, pezzi di razzi, e tutto questo ha reso l’orbita terrestre un po’ come… beh, il retro di un’officina, pieno di strumenti abbandonati e rottami.
Con ogni nuovo lancio aumentano le probabilità di scontri involontari tra i vari oggetti. E sì, non parliamo di un semplice “botta e via” come su un parcheggio… Ogni collisione può generare centinaia, se non migliaia, di frammenti, che a loro volta possono diventare missili vaganti per altri oggetti in orbita.
Se ci sono esperti che iniziano a preoccuparsi seriamente, be’, c’è forse un motivo. Qualcuno l’ha chiamata “Sindrome di Kessler”, il che suona un po’ drammatico, ma riflette l’idea di una specie di reazione a catena di scontri, roba che potrebbe rendere impraticabile l’orbita e non solo.
Le autorità spaziali, dalla NASA all’ESA, stanno cercando di lanciare iniziative e creare accordi per responsabilizzare chiunque voglia lanciare qualcosa lassù. Lo scopo è ridurre i detriti e impedire che ne vengano creati di nuovi… ma il compito non è affatto semplice.
Il piano dell’ESA per ripulire l’orbita
Per cercare di evitare il peggio, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha chiamato in causa uno degli attori principali dell’attuale “traffico spaziale”: SpaceX. Pare infatti che stiano discutendo proprio in questi giorni un piano per ridurre il numero di rottami orbitanti. Eh sì, la società di Musk è una delle più attive sopra le nostre teste con migliaia di satelliti Starlink in orbita bassa, per cui è chiaro che il loro contributo a una “pulizia” potrebbe fare la differenza. Il progetto si chiama “Zero Debris Charter”, e sarebbe una sorta di patto internazionale per fermare la generazione di detriti entro il 2030, con già l’adesione di oltre cento paesi.
Coinvolgere SpaceX sarebbe un segnale forte, considerando che sono tra i “protagonisti” di questa affollata orbita terrestre bassa. Se pensiamo che solo loro gestiscono circa due terzi di tutti i satelliti attivi attorno alla Terra… be’, il loro impatto sarebbe notevole. Eppure, SpaceX non ha ancora firmato la carta, anche se la FCC americana già impone loro di riportare giù i satelliti Starlink una volta esauriti. Forse stanno aspettando di valutare meglio?
Una sfida colossale per il futuro
Ma questa è solo una parte del problema. La questione della spazzatura spaziale è una sfida enorme, e coinvolgere le aziende private è essenziale. Non solo SpaceX, ma anche colossi come Amazon, che punta a lanciare una propria costellazione di satelliti, possono fare molto per limitare i detriti.
La speranza è che tutti i grandi attori accettino di collaborare per non peggiorare una situazione già critica. Josef Aschbacher, il capo dell’ESA, ha detto che l’iniziativa “Zero Debris” è una proposta molto incoraggiante, ma resta da vedere chi si impegnerà davvero a lungo termine.