Universo, ci spiano da lontano | La NASA non ha dubbi a riguardo: ‘Sembrano due occhi giganteschi’
Per la NASA sembrano due giganteschi occhi, ma sono qualcosa di più spettacolare. Cosa sono? Sembrano spiarci.
Nello spazio, forme straordinarie evocano miti e leggende, trasformando il cielo in una sorta di tela di storie antiche. Le costellazioni, come Orione e Cassiopea, raccontano di eroi e divinità, alimentando l’immaginazione di chi alza lo sguardo.
Allo stesso modo, nella nostra vita quotidiana, molte forme fisiche richiamano la mente certe immagini. La silhouette di un’antica statua greca, per esempio, può riflettere la grazia del corpo umano, evocando storie di perfezione e bellezza.
In natura, forme come il contorno di una montagna possono ricordare figure come giganti dormienti o draghi addormentati.
Così, nel gioco tra spazio e forma, mito e realtà si fondono, offrendoci una nuova prospettiva su ciò che vediamo e viviamo.
Degli occhi in mezzo all’universo
Recenti osservazioni della NASA hanno rivelato due galassie, NGC 2207 e IC 2163, che appaiono come enormi “occhi” nel vasto spazio, situati a 80 milioni di anni luce dalla Terra. Questo fenomeno visivo non è dovuto a un’allucinazione, ma è il risultato di una collisione galattica che ha catturato l’attenzione degli astronomi. I telescopi Hubble e James Webb hanno immortalato questo abbraccio cosmico, un’interazione lenta e profonda tra due strutture che si attraggono e danzano nel buio dell’universo.
L’analisi di queste galassie mostra che la loro interazione genera una sorprendente attività di formazione stellare. Le forze gravitazionali comprimono immense nubi di gas interstellare, creando le condizioni favorevoli per la nascita di nuove stelle. Questo processo non solo è affascinante dal punto di vista astronomico, ma offre anche una finestra unica per studiare l’evoluzione stellare in un contesto di fusione galattica.
La nascita di nuove stelle
La formazione di nuove stelle nelle galassie NGC 2207 e IC 2163 è di gran lunga più intensa rispetto a quella della nostra Via Lattea. Qui, ogni anno, si generano stelle di massa superiore a quella del Sole, dimostrando un’attività stellare eccezionale. Tuttavia, la nascita di nuove stelle è intrinsecamente legata alla loro morte: le stelle più massicce hanno vite brevi e spesso culminano in spettacolari esplosioni di supernova. Questi eventi non solo segnano la fine di una stella, ma influenzano anche la formazione di nuove stelle.
Le esplosioni di supernova contribuiscono a comprimere ulteriormente le nubi di gas, avviando un ciclo perpetuo di creazione e distruzione. Questo fenomeno genera zone di intensa luminosità, visibili nelle immagini catturate dai telescopi. La luce blu pallida e brillante che caratterizza queste regioni è indicativa della presenza di giovani stelle appena nate, testimoniando l’incessante ciclo della vita cosmica e la straordinaria bellezza dell’universo.