Scienziati concordi sulla presenza di acqua sulla Luna | Il Sole la sta facendo sgorgare dovunque: ci si prepara alla depredazione

Acqua sulla Luna? (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Scoperta la presenza di acqua sul territorio lunare? Un rilevamento volto a cambiare le sorti delle esplorazioni spaziali
L’acqua è fondamentale a favorire la vita degli esseri viventi per una serie di innumerevoli motivazioni, sia sotto il punto di vista chimico, sia sotto il punto di vista fisico.
Innanzitutto si tratta di un solvente universale, determinante per sciogliere sostanze quali zuccheri, gas e sali, permettendo l’avvenimento di reazioni chimiche fondamentali alla vita e favorendo il trasporto di nutrienti verso le cellule.
Le cellule umane, tra l’altro, sono composte d’acqua per una percentuale variabile tra il 70 e il 90% ed è proprio la presenza idrica che aiuta a preservarne la forma e la pressione.
E’ nota anche per la sua elevata capacità termica, che favorisce l’assorbimento o la fornitura di calore, stabilizzando il clima terrestre e proteggendo l’organismo umano da rapidi sbalzi termici.
Cosa è stato scoperto?
La NASA ha commissionato un nuovo studio, i cui risultati sono stati resi pubblici lo scorso 17 marzo mediante pubblicazione sulla rivista astronomica JGR Planets. Secondo quanto emerso, il vento solare sarebbe perfettamente in grado di dare origine a molecole di acqua sulla superficie lunare. Si tratterebbe di un fenomeno in grado di rivoluzionare drasticamente le conoscenze e i limiti astronomici sino ad ora posseduti dall’uomo, permettendo, potenzialmente, di ricavare risorse idriche direttamente dal suolo del satellite terrestre.
Tale scoperta è stata possibile mediante un esperimento, che ha condotto al rilevamento di quantità d’acqua e ioni di idrossido direttamente sulla Luna, a seguito di un minuzioso lavoro di raccolta e analisi dei dati derivanti dalle differenti missioni spaziali. Sappiamo che il vento solare rappresenta una corrente di particelle cariche, la cui fuoriuscita avviene direttamente dagli strati del Sole posizionati più in superficie, sino a colpire ogni singolo corpo presente nel Sistema Solare, andando ad originare, ad esempio, anche le aurore boreali, che sono la diretta manifestazione del colpo delle particelle cariche rispetto alla magnetosfera terrestre.
I potenziali futuri sviluppi
La particolarità emersa è che la Luna non possiede un campo magnetico che risulti in grado di arrestare il vento solare, riuscendo a penetrate nella superficie del satellite; la reazione che questo processo scaturisce, con l’interazione tra le particelle cariche e la regolite lunare, da origine all’idrogeno, fondamentale per la produzione di acqua, che si combina all’ossigeno, già presente all’interno delle polveri presenti nei crateri lunari.
La superficie della Luna, addirittura, sarebbe in grado di rilasciare acqua quotidianamente, più nello specifico quando le aree che vengono riscaldate liberano acqua allo stato gassoso, sotto forma di vapore. Se il progetto Artemis pone come base fondante la volontà di realizzare una colonia umana con presenza stabile direttamente sul suolo lunare, questa scoperta potrebbe rivelarsi di determinante importanza ai fini di un simile progetto, come riporta anche Live Science.