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È guerra anche nello Spazio | Elon Musk fa troppa paura: Russia e Cina si alleano per distruggere i suoi satelliti

Satellite Starlink e Musk (Depositphotos foto)

Satellite Starlink e Musk (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Anche la corsa allo Spazio diventa terreno di scontro: cresce la tensione attorno ai satelliti e soprattutto chi li controlla.

Oggi lo Spazio non è più soltanto quel luogo affascinante che guardavamo da bambini nei documentari o nei film di fantascienza. No, è molto di più. È diventato uno scacchiere geopolitico, un’estensione delle dispute che già accendono la Terra. Le orbite basse, un tempo popolate solo da qualche satellite scientifico, sono ora un nodo cruciale per la sicurezza globale. E ogni nazione che può permetterselo vuole avere voce in capitolo.

Non è una questione solo tecnologica. La vera posta in gioco è il controllo dell’informazione, delle comunicazioni, del potere. Chi riesce a dominare lo Spazio, riesce anche a influenzare — se non decidere — ciò che accade qui giù. Questo spiega perché gli investimenti militari in campo spaziale siano aumentati a dismisura. Il confine tra uso civile e militare? Sfumato, praticamente invisibile ormai.

Ciò che preoccupa di più, però, è quanto siamo diventati dipendenti da questi sistemi. Navigazione, internet, servizi bancari, trasporti… tutto passa per i satelliti. Basta un guasto, un attacco o anche solo un disturbo, e interi sistemi si bloccano. È un equilibrio fragile, dove basta poco per creare il caos. E lo Spazio, purtroppo, non ha ancora regole chiare o meccanismi efficaci per gestire i conflitti.

In questo contesto incandescente, si stanno formando nuove alleanze e rivalità. Alcune mosse restano nascoste, altre vengono fatte vedere apposta, come avvertimenti. Quello che è certo è che il prossimo grande fronte della tensione internazionale potrebbe non essere sulla Terra… ma parecchio più in alto.

Tra satelliti e sistemi d’interferenza

Un recente report pubblicato il 3 aprile 2025 dalla Secure World Foundation ha messo nero su bianco una realtà ormai difficile da ignorare: lo Spazio è ufficialmente entrato nel radar delle strategie militari globali. Il documento — oltre 300 pagine dense di analisi — descrive in dettaglio come la rete Starlink di SpaceX, fondamentale per la resistenza ucraina dopo l’invasione russa del 2022, sia diventata un bersaglio.

Già da maggio 2024, infatti, l’esercito ucraino ha cominciato a segnalare strane interruzioni nel servizio. Secondo il report, dietro ci sarebbe un sistema russo chiamato Tobol, nato per proteggere i propri satelliti, ma ora adattato per disturbare i segnali Starlink su vasta scala. Non è finita: Mosca starebbe lavorando anche su un altro progetto, Kalinka, più sofisticato e capace addirittura di localizzare i terminali collegati a Starlink e alla sua versione militare, Starshield. Un cosiddetto “ammazza-Starlink”, come lo definiscono i media russi.

Rete di satelliti (Depositphotos foto)
Rete di satelliti (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Nuove strategie, nuove minacce

Non è solo la Russia a muoversi in questa direzione, come riporta sempre LiveScience. Anche la Cina sta studiando soluzioni “creative”, come l’idea — che sembra uscita da un film — di sottomarini con laser retrattili per colpire satelliti. Sì, hai letto bene. L’idea è emersa da un gruppo di ricercatori legati alla Marina dell’Esercito Popolare, anche se — va detto — c’è qualche dubbio sulla reale efficacia del sistema, che dipenderebbe da fonti esterne per localizzare i satelliti.

Il report spiega che, fino ad ora, sono stati impiegati solo metodi non distruttivi contro i satelliti. Ma il rischio escalation è concreto. Oltre alle interferenze in Ucraina, la Russia avrebbe disturbato segnali GPS anche in paesi europei come Francia, Olanda, Svezia e Lussemburgo. E in alcuni casi, pare siano stati trasmessi contenuti di propaganda nei canali TV per bambini. Sì, è inquietante. E tutto questo spinge gli esperti della SWF a chiedere con forza un confronto pubblico e trasparente sul futuro delle tecnologie spaziali.