Su Giove piove in maniera strana | Grandine enorme frantumata da fulmini possenti: così viene spazzata via l’ammoniaca

Giove e grandine (Canva-Pixabay foto) - www.aerospacecue.it
Lo strano fenomeno di Giove sta lasciando a bocca aperta gli addetti ai lavori. Mai nessuno aveva visto qualcosa di simile
La “palma” di Pianeta più grande dell’intero Sistema Solare viene senza dubbio riconosciuta al Gigante Gassoso Giove, presentante un diametro pari a 143.000 km.
Questo Pianeta affascina da sempre gli astronomi per via della sua composizione peculiare, nonché dei bizzarri fenomeni che contraddistinguono la sua atmosfera.
Tra le caratteristiche che rendono Giove un luogo unico nell’intero Sistema Solare c’è il fatto che lo stesso possieda più di 90 anelli, tra i quali quattro in particolare risultano essere i più noti: Io, Europa, Ganimede e Callisto.
Inoltre, Giove si distingue per il proprio campo magnetico, che risulta essere il più potente in assoluto tra tutti i corpi che compongono il Sistema Solare.
Giove continua a stupire
Gli scienziati dell’Università di Berkeley hanno ipotizzato che il Pianeta Giove sia caratterizzato da un peculiare fenomeno, che include la pioggia di elementi simili a palline di ghiaccio, che cadono dal cielo come fossero grandine durante un temporale, scandite da lampi nel cielo. E’ il fenomeno che viene definito come tempesta di grandine di funghi, che non rappresenta di certo un unicum, potendosi concretizzare sia sui giganti gassosi della Via Lattea, includendo alcuni pianeti del Sistema Solare, quali Saturno, Urano, Nettuno e, per l’appunto, Giove.
Quella della pioggia dei funghi è un’ipotesi già circolata a partire dal 2020, quando proprio il Pianeta attenzionato cominciò a mostrare una significativa disuniformità nella distribuzione dell’ammoniaca nell’atmosfera superiore dello stesso, secondo quanto rilevato all’epoca sia nel corso degli approfondimenti condotti utilizzando i radiotelescopi terrestri, sia nel corso della missione Juno della NASA. A ritenere la teoria poco sensata fu uno studente della Berkeley, tale Chris Moeckel, che sostenne come una simile teoria potesse concretizzarsi esclusivamente in presenza di condizioni atmosferiche estreme.
Le falle in una simile possibilità
Lo scorso 28 marzo, sull’autorevole rivista Science Advances una prima visualizzazione in 3D, che ha permesso di includere nelle osservazioni l’atmosfera superiore di Giove ha permesso a Moeckel e al suo professore di confermare questa possibilità, in merito alla quale l’ipotesi del fenomeno è stata approfonditamente esplicata all’interno di un articolo, poi pubblicato su arXiv.
Dobbiamo tenere in considerazione di come l’atmosfera gioviana si presenti in modo profondamente differente rispetto a quella terrestre, essendo essenzialmente composta da idrogeno ed elio gassosi, includendo tracce di ammoniaca e acqua, al contrario della corrispettiva terrestre, contraddistinta, invece, dalla presenza di azoto e ossigeno. Tra gli altri fenomeni che includono Giove come suo protagonista, suscitando enorme fascino tra gli studiosi, ci sono le tempeste capaci di prolungarsi addirittura per svariati secoli, come la Grande Macchia Rossa. A riportarlo è Passione Astronomia.