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Il cibo in aereo cambia sapore | Ecco perché non piace a nessuno: la colpa è tutta di questo piccolo particolare

Cibo dell'aereo

Cibo dell'aereo (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Cibo a bordo? E’ tutta una questione di influenze esterne. Gli scienziati sono finalmente riusciti a formulare una risposta

Nel corso delle tratte aeree, i passeggeri possono riempirsi lo stomaco con il tradizionale cibo d’aereo, che si differenzia drasticamente rispetto alle medesime preparazioni per come avvengono sulla terraferma.

Ciò avviene perché i prodotti devono adattarsi perfettamente alle caratteristiche comportate dall’elevata quota. I piatti serviti possono variare in base a molti fattori.

La durata del volo influisce sicuramente sul servizio erogato a beneficio dei passeggeri, perché quando si compiono tratte di breve durata, ad esempio, ad essere servite saranno unicamente bevande e snack.

Questo aspetto varia anche a discrezione della compagnia aerea, nonché delle differenti classi di viaggio sul medesimo aereo. La prima, generalmente, riceve un menù differente in termini di porzioni e qualità rispetto alla economy.

Come cambia la percezione in alta quota?

E’ stato uno dei colossi del trasporto aereo a livello globale, la teutonica Lufthansa, a commissionare un preciso studio relativo proprio al cibo sull’aereo e al perché questo perdesse il suo gusto ad alta quota. Pare addirittura che circa il 30% del sapore venga smarrito, a causa dell’influenza esercitata dalla sospensione nel cielo sulla nostra percezione del gusto, che viene indubbiamente messa alla prova anche da altri fattori quali lo scarso tasso di umidità, la pressione bassa e non soltanto.

Innanzitutto è importante partire ad illustrare il funzionamento del senso del gusto umano, che viene sollecitato attraverso l’attivazione di recettori presenti nelle papille gustative nel momento in cui le molecole di un dato alimento che ingeriamo vengono a contatto con la nostra lingua. Nel corso della masticazione, sopraggiungono anche le note aromatiche dell’alimento mangiato, che raggiungono la cavità nasale passando per le vie retronasali. A questo punto, in specifiche aree del cervello le informazioni olfattive e gustative provenienti da naso e bocca vengono come sommate, sino a creare il gusto che effettivamente percepiamo.

Cibo servito in aereo
Cibo servito in aereo (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

La scienza è riuscita a fornire una risposta

Avendo appreso ciò, è altrettanto importante sapere come gli aerei mantengano una distanza dal suolo nel corso del volo pari a circa 10.500 metri, che viene chiamata in termini tecnici “altitudine di crociera“. Ad una simile altezza, indispensabile per garantire la sicurezza a bordo, avvengono dei processi chimici che portano ad una riduzione della pressione atmosferica, a causa della diminuzione drastica della concentrazione delle molecole d’aria.

La ridotta pressione comporta una diminuzione anche delle molecole odorose che vengono rilasciate dagli alimenti. In pratica gli stimoli odorosi che dovrebbero propagarsi nel corso della masticazione, pur raggiungendo il nostro naso, sono soggetti allo stato che viene definito ipossia, influenzando fortemente le funzioni sensoriali e gustative. A scriverlo è Geopop.