Luna, alleanza stretta tra Cina e Russia | Arriva la base sul nostro satellite: la Disneyland degli astronomi

Le mire di Russia e Cina sulla Luna (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Il sodalizio lunare tra Cina e Russia porterà introduzioni sconvolgenti. Il futuro cosmico è nelle mani delle due potenze
L’allunaggio, nell’ambito della missione Apollo 11, rappresenta indubbiamente un avvenimento destinato a segnare le pagine della storia umana per via della sua importanza determinante, al pari di pochi altri avvenimenti risalenti al secondo ‘900.
Il 20 luglio 1969, infatti, l’astronauta statunitense Neil Armstrong divenne la prima persona nella storia umana a mettere piede sul suolo lunare, consentendo agli USA di ottenere un significativo vantaggio sull’URSS nell’ambito della corsa allo spazio.
Sarebbero seguite decadi di missioni e sonde inviate verso il satellite, ma anche stagioni caratterizzate da una generale perdita d’interesse nei confronti di questa meta, ormai già raggiunta dalle capacità umane.
L’avvento del nuovo millennio ha portato la comunità scientifica a focalizzarsi nuovamente sul satellite. Non parliamo esclusivamente di agenzie spaziali governative, ma anche di privati, come Blue Origin e SpaceX, volti a muoversi verso la Luna.
Un ambizioso progetto in cantiere
La Russia avrebbe ufficializzato un accordo con la Cina che prevede la concretizzazione di un ambizioso progetto sulla Luna: la costruzione di una centrale nucleare direttamente sul satellite, che rientrerebbe nell’insieme della base spaziale comune che le due potenze hanno in programma di edificare sulla Luna. La ILRS, Stazione Internazionale di Ricerca Lunare, si trova attualmente ancora in fase di sviluppo e le ipotesi è che il suo completamento avvenga entro il 2036. Il fine di questa ambiziosa costituzione è quella per Cina e Russia di ricoprire un ruolo di rilievo nell’ambito delle osservazioni e delle scoperte astronomiche.
Yury Borisov, capo dell’agenzia Roscosmos, con sede a Mosca, aveva dichiarato l’ambizione di portare a compimento la costruzione di un reattore sino-russo in modo totalmente autonomo, senza che forze umane intervenissero nella sua edificazione; si presume che gli esperti abbiano già messo a punto una flotta di robot completamente autonomi, con capacità di controllarli da remoto, direttamente sulla Terra, così da permettere la conduzione di ricerche spaziali e testare le operazioni senza equipaggio, anche a lungo termine, come svelato al pubblico dalla stessa Roscosmos dopo aver stabilito l’accordo con la Cina.
Il ruolo di contrasto degli USA
Di riflesso, gli Stati Uniti non vogliono certamente farsi trovare impreparati. Eppure, è recentemente circolata un’indiscrezione secondo la quale per il bilancio del 2026 l’amministrazione Trump abbia già in programma di abbandonare i piani di costruzione che porterebbero all’inaugurazione di una base lunare orbitale, come correntemente disposto dagli obiettivi della NASA con la Lunar Gateway, che avrebbe dovuto precedere l’effettivo insediamento stabile sul territorio del satellite. Bill Nelson, ex capo proprio della NASA, ha lanciato l’allarme relativamente alla presenza di forze aerospaziali cinesi sulla Luna, sottolineando come il coinvolgimento della Russia, solida alleata di Pechino, impedirebbe agli Stati Uniti di contenere la potenza del binomio “avversario”, costringendo l’agenzia spaziale governativa a stelle e strisce a ricoprire, almeno per il momento, un ruolo non esattamente in primo piano per quanto concerne lo scenario lunare.
Ad aver destato sospetti è soprattutto la possibilità, sostenuta da Nelson, che le ambizioni in campo scientifico e astronomico rappresentino un pretesto per affermare la propria presenza anche nello spazio e da lì, in segreto, mettere a punto strumenti bellici; un simile comportamento violerebbe addirittura il Trattato sullo spazio extra-atmosferico, sottoscritto nel 1967. Eppure la Cina, che ha già acconsentito alla condivisione della ILRS con ben 17 Paesi del globo, tra i quali presenziano Pakistan, Sudafrica, Egitto e Venezuela, ha cercato di allontanare i sospetti della NASA, affermando come l’unico obiettivo inquadrato da Pechino sia quello di raccogliere campioni e “condurre esplorazioni scientifiche”, come riportato dal Sun