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Un paese sospeso sull’acqua | Un weekend qui ti riporta ai tempi del Papa Re: perditi nei vicoli mangia do le ‘nfrennule

sant'agata dei goti by night

Magia (commons.wikimedia.rog/checiamp) - www.aerospacecue.it

Un paesino situato su un promontorio di tufo: storia, panorami, acqua, vino e ‘nfrennule per un weekend fuori dal tempo.

Nel verde vibrante della Campania, c’è un posto dove la pietra sembra avere vita e l’acqua narra storie. Di verde effettivamente ce ne sta a bizzeffe in questa regione.

Un borgo che non si limita a prendere forma, ma si erge, quasi sorretto dalla terra, per osservare il cielo: si erge sul tufo, testimone di vita vulcanica, frescura e non solo.

Posizionata su un dosso di tufo, una roccia fragile ma vivace, il paesino sembra fluttuare nel vuoto, in bilico tra ieri e oggi. Un poco come la Campania tutta.

Chi si reca qui, specialmente da Ponte Martorano, avverte di trovarsi dinanzi a un prodigio di equilibrio, un capolavoro architettonico scolpito nella sostanza più delicata del tempo: la memoria.

Bella del Sannio

Anche il portale Comuni non Comuni è d’accordo: Sant’Agata dei Goti in Campania non è solo un semplice sfondo. È un posto da vivere con gli occhi, i sensi e, soprattutto, con l’anima. Viversi il centro storico vuol dire assaporare secoli di storia, tra strade che richiamano alla mente pietre antiche, racconti medievali e amori che non svaniscono. Il Castello ducale, di origini bizantine e poi normanne, è una sorta di macchina del tempo affacciata sulla vallata. Ma basta elevarsi lo sguardo per scoprire una finestra in stile catalano-aragonese: un particolare artistico che racchiude una storia d’amore forte quanto la roccia su cui poggia il borgo.

Il rapporto con l’acqua è profondo e quasi sovrannaturale. Il torrente Martorano percorre il centro, mentre i lavatoi storici, tuttora in uso, rivelano una vita quotidiana capace di resistere ai secoli. Le acque dell’Isclero, che scendono dalle colline per nutrire antichi lavatoi e acquedotti, ricordano che qui ogni aspetto è parte della narrazione di coesistenza serena tra natura e cultura.

sant'agata dei goti centro
Secoli di storia (depositphotos.com) – www.aerospacecue.it

Poesia dialettale

E poi, come evidenziato anche dalla fonte di cui sopra, c’è il cibo, che in questo paese è praticamente poesia scritta in dialetto sannita. Le ‘nfrennule – taralli profumati al finocchietto e vino bianco – si possono assaporare calde nel forno storico Frogiero. Ma il vero gioiello è nei piatti della tradizione: la zuppa di cardone, i ravioli di mela annurca e ricotta, e le salsicce aromatizzate al liquore di mela, vere e proprie delizie gastronomiche che collegano la tradizione agricola al sapore moderno.

A Sant’Agata dei Goti, in conclusione, non si va solo per osservare. Si va per sentire, per esistere sospesi tra roccia e acqua, dove anche un semplice fine settimana è sufficiente per riscoprire la bellezza e il valore delle cose create con passione. Invitiamo quindi caldamente i nostri lettori a fare una scappatina!