Questo è l’itinerario slow del 2025 | Monti inaccessibili, fortezze, stradine: mille segreti del Lazio selvaggio

Montagne e borghi (Canva foto) - www.aerospacecue.it
È stato svelato l’itinerario slow più affascinante del 2025: tra montagne e borghi ecco il volto segreto del Lazio.
C’è un tipo di viaggio che non ha bisogno di aeroporti, né di valigie pesanti. Ti basta un po’ di tempo, una buona dose di curiosità e magari un mezzo comodo – che sia un’auto, una moto o anche una bici. Parliamo di quei viaggi lenti, quelli dove la meta non è mai più importante del percorso. E il Lazio, a dispetto di ciò che si pensa, ne è pieno.
Molti lo associano subito a Roma e al suo caos, ma appena ti allontani un po’, tra curve, sentieri e silenzi, scopri un mondo completamente diverso. Ci sono paesaggi che sembrano usciti da un libro illustrato, piccoli borghi con quattro anime e tanta storia, e strade secondarie che sembrano disegnate per chi ama perdersi (senza perdersi davvero). È un altro modo di viaggiare, più umano, più vero.
E poi c’è il bello dell’imprevisto: un panorama che ti costringe a fermarti, un profumo nell’aria che ti fa cercare la trattoria più vicina, una deviazione che ti cambia il piano ma ti regala una vista che ti rimane dentro. In un certo senso, è come tornare a un tempo in cui il viaggio era scoperta e non solo spostamento. Un tempo in cui la lentezza era parte del divertimento.
Ecco, se tutto questo ti parla, allora preparati. Perché c’è un angolo del Lazio che sembra fatto apposta per te. Un posto ancora poco battuto, selvatico il giusto e ricco di sorprese. E no, non stiamo esagerando.
Montagne antiche, strade solitarie e borghi appesi alle rocce
A sud di Roma, a meno di due ore di macchina, ci sono i Monti Aurunci. Fino a qualche anno fa erano quasi dimenticati, adesso invece sono diventati una meta irresistibile per chi ama il mix perfetto tra natura e storia. Il percorso inizia a Ceprano e taglia tutto il Parco Naturale, fino a sbucare sul mare a Gaeta. È un tragitto di circa 60 chilometri, ma te lo assicuro: ti sembrerà di aver attraversato un altro mondo.
Strade che salgono e si attorcigliano tra uliveti e boschi, paesaggi che si aprono all’improvviso, borghetti medievali dove il tempo si è fermato. Tra questi spicca Campodimele, con le sue mura antiche e la vista da cartolina. Fermarsi qui è quasi obbligatorio, anche solo per mangiare qualcosa di buono e respirare la calma di un posto che non ha fretta di stupirti. E se ami i contrasti, sarai nel posto giusto: tra i monti e il mare, tra l’aspro della pietra e il verde dei campi.
Curve da sogno e l’arrivo sulla costa più spettacolare del Lazio
Quando ti avvicini a Gaeta, il paesaggio cambia ancora una volta. Dopo aver lasciato Itri e la sua rocca medievale, la strada si fa più stretta, le curve più frequenti, il profumo del mare sempre più vicino. Le pareti di roccia iniziano a scendere a picco e tu ti ritrovi in mezzo a baie nascoste e scorci incredibili. Ogni curva è una foto che non fai in tempo a scattare.
Gli ultimi dieci chilometri sono pura magia. Ti consiglio di rallentare, anzi, fermati. Ci sono punti panoramici che meritano più di uno sguardo veloce. E quando arrivi a Gaeta, spegni il motore e respira. Il mare è lì, calmo o agitato, ma sempre perfetto. Tra il centro storico, le chiese, il castello e la mitica Montagna Spaccata, capirai perché questo viaggio non è uno qualunque. Ah, e prima di ripartire, prenditi del tempo per una cena vista mare: zuppa di pesce, sogliole gratinate e un bicchiere di Cecubo. Fine perfetta.