Tenerife, il governo locale è stanco degli incivili | Stop al turismo di massa degli ultimi anni: ecco il “decreto quiete”

Vietato ai turisti (pexels FOTO) - aerospacecue.it
Il Governo ha detto ‘basta’, ed è tutta colpa degli incivili. Purtroppo bisogna dire addio al turismo. E’ in arrivo il decreto!
In tanti posti ormai super turistici, i governi locali stanno iniziando a perdere la pazienza. Non tanto con i turisti in sé, ma con quelli maleducati, quelli che sporcano, urlano, si arrampicano dove non dovrebbero o trattano le città come se fossero un parco giochi.
Da Venezia a Barcellona, passando per Amsterdam, le regole stanno diventando sempre più rigide. Multe salate per chi fa il bagno nei canali, divieti per le comitive troppo rumorose, restrizioni sugli affitti brevi. Insomma, la festa è finita — almeno per chi non sa comportarsi.
Molti residenti si sono stancati di vivere in una “cartolina” per altri. E i governi stanno rispondendo, cercando un equilibrio tra economia e vivibilità. Il turismo è importante, ma non può distruggere l’identità dei luoghi.
Alla fine, il messaggio è chiaro: “sei il benvenuto, ma rispetta chi qui ci vive”. Perché visitare è un privilegio, non un diritto assoluto. E certi limiti, quando servono, diventano una forma di rispetto.
Quando anche il paradiso perde la pazienza
C’è un momento in cui la pazienza finisce, pure nei posti da cartolina. E a Tenerife, quel momento sembra proprio essere arrivato. L’isola, un vero gioiellino delle Canarie, da anni è meta di turisti da tutto il mondo. Mare pazzesco, clima eterno, natura spettacolare… ma anche orde di visitatori, confusione, sprechi, e un turismo che, alla lunga, ha iniziato a far male.
I residenti non ce la fanno più. E allora ecco le prime risposte dalle autorità: è spuntata una sorta di “Decreto Quiete”. Parliamo di una tassa ecologica per chi arriva sull’isola, limite giornaliero di turisti in zone delicate come il Parco del Teide e l’area rurale di Anaga, tutte misure pensate per proteggere l’ambiente e restituire un po’ di respiro alla popolazione locale.
Le nuove regole
Come riportato da siviaggia.it, la goccia che ha fatto traboccare il vaso si è verificata 18 maggio 2025, quando oltre 130.000 persone sono scese in piazza in tutte le Canarie, con epicentro proprio a Tenerife. Proteste rumorose, civili ma decise, contro l’eccesso di costruzioni, il turismo incontrollato, il degrado ambientale. Tra le richieste principali: stop a nuovi hotel, regole più rigide sulla residenza e leggi per proteggere il territorio e chi ci vive (Fonte: siviaggia.it).
Le istituzioni, questa volta, non sono rimaste a guardare. Sono arrivate altre misure concrete: prenotazione obbligatoria per i sentieri più affollati nel Teide, e una tassa verde destinata alla manutenzione delle aree naturali. Alcuni l’hanno vista come un primo passo verso un turismo più ragionato, più sostenibile. E a molti abitanti è sembrato, finalmente, un segnale di rispetto.