La Cina sta coltivando batteri sulla sua Stazione Spaziale | Scienziati impalliditi: si tratta di un esperimento segreto

La stazione Tiangong (Space foto) - www.aerospacecue.it
Un microrganismo sconosciuto scoperto sulla stazione Tiangong accende il dibattito tra gli scienziati e solleva interrogativi.
Nello spazio, si sa, tutto è più complicato. Il tempo scorre in modo diverso, le distanze sembrano infinite e ogni piccola scoperta può trasformarsi in qualcosa di enorme. Quando si parla di esperimenti a bordo di una stazione spaziale, la mente corre subito a scenari futuristici, quasi da film. Ma a volte la realtà, con la sua calma apparente, riesce a sorprenderti molto più della fantascienza.
Non è solo questione di razzi e pannelli solari. Dentro queste strutture che orbitano sopra le nostre teste, si muove un mondo silenzioso ma attivo. Un ecosistema microscopico, invisibile a occhio nudo, che convive con gli astronauti e si adatta a condizioni estreme come se fosse a casa sua. Sì, proprio lì, nello spazio.
Negli ultimi anni, l’attenzione si è spostata sempre di più su questi organismi minuscoli ma decisamente tosti. Perché? Perché possono cambiare, diventare più resistenti, modificare il loro comportamento. E se si trasformano là fuori, cosa possono insegnarci su quello che succede quaggiù? O su come proteggerci nelle missioni future?
Le stazioni spaziali sono ormai dei veri e propri laboratori galleggianti. Non solo si fanno esperimenti sugli umani, ma si tengono d’occhio anche i “coinquilini” più piccoli: i microbi. E non tutti sono benvenuti. Alcuni possono rivelarsi insidiosi, altri invece… beh, altri sono semplicemente inspiegabili.
Una scoperta che ha colto tutti di sorpresa
Come riporta anche Fanpage, durante la missione Shenzhou-15, gli scienziati cinesi hanno trovato qualcosa di davvero inaspettato: un batterio mai visto prima. Il suo nome? Niallia tiangongensis – chiamato così proprio in onore della stazione spaziale dove è stato scoperto. Ma attenzione, non si tratta di un batterio qualsiasi.
Fa parte del gruppo Niallia, lo stesso a cui appartiene Niallia circulans, noto per essere tutt’altro che innocuo per l’uomo. Però questa nuova variante presenta delle caratteristiche particolari: riesce a resistere a condizioni estreme, è bravo a gestire lo stress ossidativo e ha una capacità sorprendente di ripararsi dai danni causati dalle radiazioni. Ah, e può anche “mangiare” gelatina, per così dire, che potrebbe tornare utile in ambienti con pochissimo cibo disponibile.
Un’indagine che si inserisce in un programma più ampio
Il microbo è stato trovato nell’ambito del programma CHAMP, che si occupa di monitorare cosa succede nel microbioma della stazione Tiangong durante i lunghi soggiorni nello spazio. I campioni raccolti nel 2023 dai membri della missione sono stati riportati a Terra e, una volta analizzati, è saltato fuori questo “ospite”.
Inizialmente lo avevano chiamato JL1B1071 (sì, non proprio poetico), ma poi hanno capito che si trattava di una nuova specie. Gli studi sulle sue proteine – in particolare BshB1 e SplA – mostrano differenze notevoli rispetto ai “parenti” già conosciuti. Questo potrebbe spiegare la sua straordinaria capacità di sopravvivenza in ambienti così ostili. E ora la comunità scientifica guarda a questo batterio con un misto di sorpresa, interesse e – perché no – un po’ di preoccupazione.