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Preoccupazione tra gli scienziati | Nuovo buco nero vagante: sta divorando stelle su stelle

Buco nero

Buco nero allarmante (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

L’intera comunità astronomica in apprensione. Il nuovo fenomeno individuato costringe tutti sull’attenti: mai vista una cosa simile!

I buchi neri rappresentano regioni dello Spazio possedenti un’attrazione gravitazionale intensa a tal punto da riuscire a “fagocitare” qualsiasi elemento si trovi nelle sue vicinanze, includendo anche la luce.

La materia e l’energia che superano l’orizzonte degli eventi, che rappresenta un limite cosmico senza possibilità di ritorno, finiscono inevitabilmente per finire prede dei buchi neri.

Queste regioni sono addirittura in grado di risucchiare materie della stella compagna se appartengono ad un sistema binario di stelle, sino a generare un disco di accrescimento che produce l’emissione di raggi X.

Il primo ad introdurre il concetto che inquadrava la presenza di oggetti massicci a tal punto da inghiottire anche la luce fu il fisico inglese John Michell, nel 1783.

Un’osservazione più unica che rara

Un bagliore improvviso ha catturato l’attenzione degli astronomi, che hanno cominciato a compiere differenti osservazioni utilizzando telescopi esattamente predisposti all’individuazione di lampi nel cielo, come nel caso della Zwicky Transient Facility. La sorgente luminosa del fenomeno individuato, tuttavia, è stata capace di fornire agli osservatori delle caratteristiche che hanno immediatamente permesso di comprenderne l’origine. Quella che inizialmente appariva come l’esplosione di una stella morente, in realtà, altro non era stato che un TDE, un evento di distruzione mareale, che comporta lo “squarcio” della stella a causa della straordinaria forza gravitazionale posseduta dai buchi neri super massicci.

Questo fenomeno è stato catalogato con il nome AT2024tvd, capace di attirare immediatamente l’attenzione degli esperti per via della sua particolare intensità, nonché provenienza, considerando che non aveva avuto origine nel pieno centro della galassia, come di solito avviene in presenza di buchi neri. Si è fin da subito creato un alone di mistero relativo al suo posizionamento, sciolto unicamente dai rilevamenti successivamente condotti da parte dell’Osservatorio Chandra e del Very Large Array, che hanno permesso di comprenderne l’origine decentrata.

AT2024tvd
AT2024tvd (NASA foto) – www.aerospacecue.it

Il curioso processo individuato

Una scoperta capace, perciò, di aprire scenari sino ad ora inediti relativamente alla presenza di buchi neri supermassicci, apparentemente nascosti, che non risultano posizionati all’interno dei nuclei galattici. Una scoperta in grado di rappresentare un vero e proprio unicum, dato che per la prima volta nella storia gli astronomi sono stati in grado di individuare un buco nero vagante sito a circa 2.600 anni di distanza dal centro della galassia che lo ospita.

Il suo peso sarebbe circa un milione di volte superiore rispetto alla massa solare e occupa il medesimo sistema galattico che già include al suo interno un buco nero estremamente più massiccio. AT2024tvd, inoltre, è stato protagonista di un processo noto come “spaghettificazione stellare“, che porta la stella disgregata, a seguito dell’eccessivo avvicinamento al buco nero, a terminare in una serie di frammenti, che poi giungono nelle vicinanze del buco nero per compiere la propria orbita. Nello specifico caso di AT2024tvd, le emissioni hanno portato all’individuazione di numerosi alimenti, tra i quali azoto, carbonio, elio e ossigeno. A scriverlo è Tecnologia.Libero.