Home » Marte, hanno sbagliato tutto | Quella che hanno trovato non è l’acqua sperata

Marte, hanno sbagliato tutto | Quella che hanno trovato non è l’acqua sperata

Illustrazione di un'informazione falsa su Marte (Pixabay FOTO) - aerospacecue.it

Illustrazione di un'informazione falsa su Marte (Pixabay FOTO) - aerospacecue.it

Purtroppo, alcuni dati elaborati precedentemente si sono rivelati falsi, nulla di tutto ciò che è stato raccontato è vero.

Per anni Marte è stato il nostro grande sogno rosso. Si pensava potesse nascondere la vita, magari batteri nel sottosuolo o tracce biologiche nei sedimenti antichi. Ma finora, nonostante rover, sonde e analisi a raffica, niente di tutto ciò è stato trovato davvero.

L’acqua, ad esempio. All’inizio sembrava ci fossero laghi sotterranei attivi, ma studi più recenti hanno ridimensionato tutto: potrebbero essere solo zone molto salate, forse nemmeno liquide. Insomma, il mistero resta, ma l’entusiasmo si è un po’ raffreddato.

Anche la ricerca di molecole organiche non ha dato i risultati che si sperava. Alcune sono state trovate, sì, ma niente che indichi chiaramente una qualche forma di vita passata o presente. È tutto troppo incerto, troppo vago.

E poi, Marte è un ambiente ostile. Freddissimo, radioattivo, secco all’inverosimile. Colonizzarlo? Bello da immaginare, ma nei fatti… ci vorrà molto più tempo di quanto si pensasse.

Promesse non mantenute…

Per un po’, sembrava proprio che Marte potesse sorprenderci con qualcosa di davvero grosso. Quelle striature scure che comparivano e sparivano lungo i pendii del pianeta avevano acceso la fantasia di tanti. Si chiamano “linee di pendenza ricorrenti”, o RSL, e parevano la prova (quasi) certa che ci fosse dell’acqua liquida che scorreva sul suolo marziano, almeno in certi periodi dell’anno.

L’idea era affascinante: acqua, quindi magari ambienti umidi, quindi chissà… forse forme di vita microscopiche. E non era solo una questione scientifica. L’opinione pubblica, le agenzie spaziali, i giornali, tutti volevano credere in quella possibilità.  Insomma, si è trattato di un fuoco di paglia.

Illustrazione di un rover su Marte (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Illustrazione di un rover su Marte (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Ma cos’è successo?

Uno studio pubblicato su Nature Communications, come riportato dal sito dell’INAF, ha sgonfiato un po’ tutto quell’entusiasmo. Il team della Brown University e dell’Università di Berna ha analizzato qualcosa come 86.000 immagini ad alta risoluzione, usando algoritmi di intelligenza artificiale per capire meglio queste famose striature. Hanno tirato fuori una mappa globale con oltre 500.000 RSL sparse sul pianeta, e – sorpresa – la maggior parte si forma in zone molto ventose e piene di polvere. Non dove ci sarebbe umidità o condizioni favorevoli all’acqua, come ci si aspettava.

In pratica, più che flussi d’acqua stagionali, sembrerebbero solo… valanghe di polvere fine. Le analisi non mostrano legami seri con variazioni di temperatura o livelli di umidità, ma piuttosto con elementi secchi come i “diavoli di polvere” o i pendii vicino a crateri freschi. Quindi no, quelle striature non sono segni di ruscelli alieni. Certo, questo non cancella completamente l’idea che qualche nicchia umida possa esistere da qualche parte, magari nel sottosuolo, ma per ora le prove scarseggiano.