Scoperta sensazionale, nello Spazio ci sono tanti Saturno | Sono enormi ed hanno orbite ellittiche

Pianeti analoghi a Saturno (Canva-Shutterstock foto) - www.aerospacecue.it
Quanto emerso dalle ultime ricerche concentrantesi sullo Spazio ha davvero dell’incredibile. Gli scienziati non sono nemmeno a metà del lavoro…
Lo Spazio cosmico, nonostante appaia come uno spazio isolato, inesplorabile e sostanzialmente “vuoto”, risulta in realtà riempito con una densità, seppur poco elevata, di particelle.
Tra queste figurano in maniera preponderante plasma di idrogeno e di elio, radiazioni elettromagnetiche, campi magnetici, raggi cosmici e persino neutrini. Queste caratteristiche hanno contribuito ad alimentare l’interesse generale nei confronti dello Spazio.
Strettamente legato al concetto di Spazio risulta essere, ovviamente, il concetto di Universo. Secondo quelle che sono i progressi attualmente raggiunti, l’Universo potenzialmente osservabile ed indagabile risulta essere esteso per circa 93 miliardi di anni luce.
Tuttavia, una delle caratteristiche maggiormente peculiari dell’Universo è proprio la sua capacità di costante espansione, il che rende sostanzialmente impossibile all’umanità, almeno per quelli che sono gli strumenti correnti, di esplorarlo nella sua interezza.
La sorprendente scoperta
Uno dei movimenti che ha maggiormente interessato gli esperti astronomi tra quelli avvenenti nei pianeti esterni al Sistema Solare è stato ricostruito. Gli esopianeti a cui si fa riferimento altro non sono che giganti gassosi che presentano orbite ellittiche che potremmo definire analoghe rispetto a quelle di Saturno, sia per quanto concerne la massa, sia relativamente alle dimensioni. Questo obiettivo è stato raggiunto grazie all’intensa attività dei ricercatori della University of Southern Queensland, in Australia, i cui risultati sono successivamente stati pubblicati sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society.
E pensare che tra i differenti autori della ricerca si erge anche una piccola percentuale di Italia. Stiamo parlando dell’astrofilo, nonché divulgatore scientifico Giuseppe Conzo, appartenente al Gruppo Astrofili Palidoro. Il suo coinvolgimento nello studio è da ricercare nella collaborazione dell’esperto con Sg1, team del Telescopio Spaziale NASA Tess, che si occupa proprio dell’osservazione di esopianeti, lontani dalla nostra stella madre.
Le ipotesi formulate dagli esperti
L’impegno di questo gruppo ha portato all’analisi di campioni risalenti addirittura a 76 differenti pianeti extrasolari. Inoltre, i risultati hanno condotto gli esperti a sottolineare la probabilità che la “migrazione” dei grandi giganti gassosi, direttisi verso le regioni più interne del proprio sistema, sia da attribuire non esclusivamente all’orbita allungata che possiedono, ma anche alle interazioni gravitazionali che gli stessi possiedono con ulteriori esopianeti.
Le stesse interazioni che hanno condotto i corpi alla migrazione attraverso il disco di polveri e gas che costituisce l’elemento di importanza fondamentale di sviluppo dei pianeti, noto come disco protoplanetario. E’ stato proprio Giuseppe Conzo ad esporre il ruolo determinante che anche gli astrofili sono in grado di offrire nell’insieme della comunità scientifica, considerando che proprio lo stesso esperto, nel corso dell’anno 2024, aveva fornito un contributo cruciale nell’individuazione di un esopianeta distante circa 300 anni luce rispetto alla nostra Terra. A scriverlo è TGcom24