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Abbiamo un mega computer sulle nostre teste | La Cina avvia il suo progetto segreto

Cervellone spaziale

Cervellone spaziale (Canva foto) - www.aerospacecue.it

Sopra le nostre teste sta per accendersi un cervellone spaziale: il piano super riservato della Cina è appena cominciato.

Chiunque alzi lo sguardo al cielo sa che sopra di noi c’è un vero affollamento. Non solo stelle e pianeti: decine di migliaia di satelliti orbitano attorno alla Terra, alcuni utili, altri ormai solo rottami che galleggiano nel silenzio dello spazio.

Ma tra questi, pochi sanno che esistono tecnologie avanzatissime in grado di cambiare tutto ciò che sappiamo sul modo di elaborare le informazioni. Negli ultimi anni, lo spazio è diventato il nuovo laboratorio dell’innovazione.

Quello che un tempo era dominio esclusivo della fantascienza, oggi è al centro delle strategie dei più grandi Paesi del mondo. Tra stazioni orbitanti, robot interstellari e telescopi intelligenti, l’orbita terrestre si sta trasformando in una vera rete digitale planetaria.

Una delle sfide più complesse, però, riguarda i dati. Ogni satellite raccoglie una quantità enorme di informazioni, ma trasmetterle a Terra non è sempre semplice. Servono bande larghe, sistemi sicuri, tempo e… pazienza.

Un cervello orbitante formato da migliaia di satelliti

La Cina ha dato il via alla costruzione di un supercomputer orbitale, e non si tratta di un singolo macchinario gigante, ma di una rete formata da ben 2.800 satelliti. I primi 12 sono già stati lanciati, ma è solo l’inizio. Ogni satellite agisce come un piccolo cervello autonomo, capace di analizzare immagini, segnali e dati raccolti nello spazio in tempo reale.

Il progetto si chiama Three-Body Computing Constellation e nasce dalla collaborazione tra la startup ADA Space e il centro di ricerca Zhejiang Lab. Grazie alla potenza combinata dei suoi satelliti, questa rete sarà in grado di elaborare più dati di quanto riescano a fare molti supercomputer terrestri. E non solo: ogni satellite sarà connesso agli altri tramite comunicazioni laser ultraveloci, con una capacità di 100 gigabit al secondo.

Satelliti
Satelliti (Canva foto) – www.aerospacecue.it

Intelligenza artificiale e manutenzione orbitale

L’obiettivo finale è creare una rete autonoma nello spazio, in grado di supportare missioni scientifiche, gestire riparazioni tra satelliti, analizzare fenomeni cosmici e chissà cos’altro. Il tutto senza dover chiedere aiuto alla Terra.

I prossimi mesi saranno cruciali: entro la fine dell’anno, altri 50 satelliti dovrebbero raggiungere l’orbita. E una volta completata la costellazione, la Cina avrà costruito il primo vero “cervello orbitante” della storia, aprendo a una nuova era della tecnologia… direttamente tra le stelle.