Scienziati terrificati da quello che sta accadendo | Le tempeste solari sono più frequenti e forti: per la Terra è finita

Tempesta solare (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Le recenti simulazioni spaziali rivelano gravi falle nella preparazione globale contro le tempeste solari.
Negli ultimi anni ci siamo abituati a pensare allo spazio come a qualcosa di lontano, affascinante sì, ma tutto sommato innocuo. Eppure, in silenzio, mentre ci occupiamo delle nostre vite quotidiane, là fuori qualcosa si muove.
E non parliamo di alieni, ma del Sole – che, a quanto pare, non è così tranquillo come ci piace immaginare. Le nostre tecnologie più avanzate, dai satelliti al GPS, dipendono da un fragile equilibrio cosmico. E quando il Sole decide di scombinarlo… beh, diciamo che non è proprio una passeggiata.
Il punto è che questi fenomeni solari improvvisi – fiammate, tempeste magnetiche e compagnia – possono sembrare roba da film catastrofico, ma sono realtà molto concrete. Solo che finché non ci colpiscono in pieno, tendiamo a sottovalutarli. E invece no, sono eventi che potrebbero mandare in tilt interi sistemi su cui si basa la nostra vita quotidiana. Elettricità, comunicazioni, trasporti: tutto appeso a un filo.
Il vero problema, però, è il tempo. Non tanto quello che ci manca per capire, ma quello che serve per reagire. Quando una di queste enormi nubi di plasma parte dal Sole, ci mette giorni ad arrivare. Ma – e qui viene il bello – solo mezz’ora prima dell’impatto si capisce davvero quanto sarà forte. Insomma, hai un mostro in arrivo e puoi solo sperare che, quando si mostra, sia più piccolo di quanto sembri.
Le conclusioni sono tutt’altro che rassicuranti
Il report della NOAA, uscito ad aprile, ha lasciato poco spazio alle interpretazioni: se ciò accadesse, saremmo nei guai. Si parlerebbe di blackout su larga scala, interferenze nei segnali GPS e nei satelliti, ospedali costretti a funzionare solo con generatori d’emergenza. I satelliti stessi, spinti fuori rotta dal cambiamento nella densità atmosferica, diventerebbero pericolosi – quasi incontrollabili.
Tra l’altro, proprio mentre si svolgeva l’evento, una vera tempesta – chiamata Gannon – ha colpito la Terra. Era la più potente degli ultimi vent’anni. Ha provocato interruzioni nei servizi, blackout locali e problemi nelle comunicazioni. E, secondo gli scienziati, era solo un antipasto. Il ciclo solare attuale è appena arrivato al suo apice, il che significa che il peggio potrebbe ancora arrivare.
Un’esercitazione “da film” per testare le difese spaziali
Nel maggio 2024, negli Stati Uniti, è andata in scena una simulazione mai vista prima, come riporta LiveScience. Un esperimento quasi cinematografico organizzato dal Johns Hopkins Applied Physics Laboratory e dalla FEMA, con lo scopo di capire cosa succederebbe in caso di una tempesta solare gigantesca. Il tutto ambientato in un futuro vicino: gennaio 2028. Due astronauti in orbita lunare, due sulla superficie, mentre dal Sole si staccano esplosioni elettromagnetiche dirette verso la Terra.
Durante l’esercitazione è emerso subito un problema gigantesco: le agenzie non comunicano tra loro, o almeno non abbastanza bene. Inoltre mancano dati, strumenti e procedure. Non si riesce a prevedere con precisione l’impatto, e quando finalmente si può fare qualcosa… è già tardi. Quel famoso punto nello spazio (si chiama Lagrange 1, per la cronaca), da cui possiamo “vedere” le tempeste in arrivo, ci dà solo una manciata di minuti per decidere.