Marte, IMPOSSIBILE andarci | Chi ci arriverebbe sarebbe già morto: il corpo cederebbe nel viaggio

L'impresa di Marte (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Raggiungere Marte resta la priorità assoluta per la comunità astronomica. Ma gli ostacoli restano ancora numerosi
Il Pianeta Rosso rappresenta il principale obiettivo da perseguire. Da quando l’uomo è riuscito a porre la propria impronta sul suolo lunare, Marte è stato inquadrato come step determinante da raggiungere.
Parliamo indubbiamente di una delle sfide in assoluto più ambiziose per l’intera comunità astronautica. A dimostrazione di ciò, l’impegno profuso dalle agenzie governative, tanto quanto dalle aziende private.
Già da diversi decenni si è cominciato a parlare della possibilità per l’essere umano di raggiungere Marte, ma questo ambizioso percorso ha posto a svantaggio degli astronauti una serie di ostacoli significativi.
A partire dalle enormi risorse finanziare di cui bisognerebbe disporre, sino a giungere agli strumenti a disposizione delle agenzie, soltanto oggi risultanti effettivamente efficaci e adeguati per effettuare il primo viaggio sul Pianeta Rosso.
Un’opera “impossibile”
L’astronauta siciliano Luca Parmitano, dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) è intervenuto nel corso di un convegno, sottolineando l’impossibilità, almeno per il momento, di raggiungere Marte. L’ipotesi che un domani ciò possa rivelarsi raggiungibile è indubbia, come evidenziato da Parmitano stesso, ma al giorno d’oggi resta ancora “un’idea da fantascienza”. Le sue parole si ricollegano in modo stretto al recente fallimento di SpaceX riguardante il lancio di un razzo diretto proprio verso il Pianeta Rosso.
L’avvenimento non ha comunque scoraggiato Elon Musk, che ha già annunciato la volontà, entro il termine del 2026, di lanciare in orbita altri sei razzi da parte di SpaceX (come minimo), al fine di raggiungere l’obiettivo. Parmitano ha spiegato che per perseguire questa meta bisognerà inevitabilmente affidarsi a “persone capaci di pensare molto fuori dagli schemi e di concepire idee rivoluzionarie”. Gli ostacoli, è bene ribadirlo, restano comunque tanti, a partire dalle defezioni di tipo meccanico , dato il livello di potenza adeguato dei motori non ancora raggiunto e la capacità, per ora distante, di sollevare carichi in orbita.
Sfide ancora ardue da superare
Un oggetto per uscire dall’orbita terrestre avrebbe, infatti, bisogno di essere lanciato con un’accelerazione pari a 8 km/s; la necessità, secondo l’astronauta, è quella di raggiungere accelerazioni fino a 50 km/s, perseguibile esclusivamente mediante l’impiego di motori al plasma, atomici, oppure impiegando un carburante del tutto nuovo. Il viaggio tra la Terra e Marte anche nel periodo dell’allineamento dei 18 mesi impiega circa sei mesi per poter essere svolto e si sta raggiungendo il punto di limite massimo per quanto concerne la concentrazione di energia nei carburanti, come condiviso da un ingegnere impegnato in SpaceX.
Gli attuali razzi attualmente in studio, come spiegato anche dallo stesso Parmitano, risultano essere una sorta di “grattacieli“, in termini di misure, per questo ostici da portare in orbita e da ricondurre sulla Terra. I materiali dei mezzi spaziali, considerando le temperature e l’escursione termica che caratterizzano la Stazione Spaziale Internazionale (capaci di oscillare addirittura tra i 150°C e i -150°C), risultano spesso essere soggetti all’usura, causata direttamente dalle radiazioni, che rende impossibile una resistenza prolungata, esattamente come per gli astronauti in carne ed ossa. A scriverlo è Il Fatto Quotidiano.