A due passi dall’Italia c’è un luogo magico che ancora mette i brividi | Un percorso immerso nei boschi abitato dalle streghe e da gatti neri

Bosco e strega (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un sentiero tra le rocce e la vegetazione dove si racconta che, al calare del sole, danzassero le streghe tra gatti neri e fuochi.
Ci sono posti che sembrano usciti da un libro di racconti — di quelli un po’ oscuri, che da piccoli ci facevano sgranare gli occhi. Luoghi avvolti dal silenzio e dal verde fitto, dove ogni sasso pare avere una storia da sussurrare. Non servono chissà quanti chilometri per trovarli… a volte sono proprio dietro l’angolo, anche se non ce ne accorgiamo.
In certi sentieri ti sembra di camminare in punta di piedi, quasi per rispetto. Tra alberi alti e muschi antichi, l’atmosfera cambia: diventa più densa, più viva. C’è chi dice che sono solo suggestioni, ma a volte il cuore batte più forte e non sai bene perché. Forse è la luce che filtra in modo strano o quel fruscio improvviso nel silenzio.
Capita spesso, in questi posti un po’ nascosti, di avere la sensazione di non essere soli. Non per paura, eh, ma per una sorta di presenza, come se le storie di chi è passato lì prima di te fossero ancora sospese nell’aria. A volte le senti, in altre no. Ma sai che ci sono.
E se poi ti capita di attraversare un bosco al tramonto, con la luna che inizia a salire e il vento che fa muovere i rami come mani, beh… ti viene voglia di rallentare il passo. Per ascoltare, per osservare. Magari per capire se quella sensazione ha un nome. O almeno una spiegazione.
Un minuscolo Stato dove storia e mistero si intrecciano
San Marino non ha bisogno di grandi presentazioni. È piccola, indipendente e antica quanto basta da lasciare chiunque a bocca aperta. Arroccata sul monte Titano, questa repubblica che sembra un presepe in pietra è riuscita, nei secoli, a mantenere la sua anima libera. Solo 61 chilometri quadrati, ma con un’identità enorme.
Il suo centro storico, tutto torri e vicoli in salita, è entrato nei siti Unesco nel 2008. Ma non è solo per le mura o la storia che vale la pena andarci. Appena fuori dalle sue porte c’è un angolo di mondo che pochi conoscono. Eppure è lì, immobile da secoli, pronto a farsi scoprire da chi ha occhi — e piedi — per arrivarci.
Il sentiero delle streghe tra rocce, vento e racconti antichi
Come riporta www.paesionline.it, tra la torre Guaita e la torre Cesta, c’è un passaggio scavato nella roccia. Lo chiamano Passo delle Streghe. Un nome che già da solo fa venire voglia di saperne di più. Il sentiero si snoda stretto e panoramico, con la vista che si apre sulla riviera romagnola e sulle colline marchigiane, soprattutto nei giorni limpidi — ma veramente limpidi. Pare che, nei secoli scorsi, questo fosse un luogo perfetto per chi voleva nascondersi. Si racconta di donne che si ritrovavano lì di notte, intorno a fuochi, tra canti, danze e riti che oggi chiameremmo “magici”.
Alcuni storici pensano che il nome venga dai gatti neri che popolavano la zona, visti un tempo come incarnazione di presenze maligne… o almeno così si credeva. Ma le storie più belle sono quelle locali: parlano di ragazze che si raccoglievano lì non per fare del male, ma per stare insieme, ridere, ballare e — perché no — preparare pozioni con erbe e fiori, come vere esperte della natura. Oggi, se passi da lì di notte (magari con la luna piena), il vento che fischia tra le rocce ti sembra quasi una voce. E il posto… beh, il posto è perfetto per perdersi un po’.