L’Etna dà spettacolo: l’eruzione del 2 giugno immortalata dal satellite Sentinel-2

Illustrazione dell'Etna (Pixabay FOTO) - aerospacecue.it
L’eruzione dell’Etna è stata spettacolare, e le riprese hanno fatto il giro del mondo. E’ stata ripresa anche dallo spazio.
L’Etna ha deciso di farsi sentire, e stavolta non con un semplice sbuffo di fumo. Il 2 giugno 2025, il vulcano siciliano ha regalato uno spettacolo tanto imponente quanto inatteso: una colonna di cenere, gas e materiale vulcanico che si è alzata nel cielo quasi improvvisamente.
Le immagini arrivate dal satellite Copernicus Sentinel-2 (ESA) parlano chiaro. C’è una nube scura che si estende per chilometri, e una colata lavica che si fa largo tra le pieghe del paesaggio etneo. Uno scenario potente, quasi ipnotico, se non fosse per l’impatto reale che ha avuto sul territorio: secondo quanto riportato dai media, e da alcuni video “in prima persona”, molti turisti sono stati costretti a scappare in fretta.
Anche se l’Etna è famoso per essere uno dei vulcani più attivi del mondo, una manifestazione di questo livello non si vedeva dal 2014. Lo ha confermato anche l’Osservatorio dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), che da anni monitora costantemente ogni piccolo movimento.
Dalle prime analisi pare che ci sia stato un cedimento parziale del fianco nord del cratere sud-est, una delle aree più instabili e imprevedibili del vulcano. Non è la prima volta che si verificano frane o crolli interni, ma questo evento ha sicuramente contribuito a rendere l’eruzione più violenta del solito.
Un’eruzione colossale, vista dallo spazio
Nelle immagini catturate da Sentinel-2, elaborate e rese pubbliche dall’ESA, si vede tutto con una chiarezza quasi irreale: la lava, il fumo, la cenere che si innalza. Si vede chiaramente la direzione della lava, e anche la direzione delle ceneri vulcaniche.
E a proposito di occhi spaziali: non solo Sentinel-2 era allerta, ma anche il satellite Sentinel-5P, specializzato nel monitoraggio atmosferico. E proprio lui ha rilevato l’emissione massiccia di biossido di zolfo (SO₂), uno dei gas tipici di questi eventi. Un dettaglio importante per valutare l’impatto ambientale, anche a distanza.
Un’eruzione “spaziale”
Come riportato dall’INGV, si è trattata di un’eruzione esplosiva denominata stromboliana, un nome che deriva proprio dall’altro vulcano siciliano. Le varie esplosioni si sono alternate alle emissioni di cenere e di colate laviche. Sono stati coinvolti alcuni crateri, come quello Sud-Est e quelli sommitali come Voragine, Bocca Nuova e il Cratere Nord-Est (INGV).
Come si può vedere anche dalla foto dell’ESA, la colonna eruttiva si è sviluppata verticalmente, infatti l’altezza della colonna è stata di circa 6.500 metri di altezza (INGV). La colata lavica, come si evince dalla foto, si è riversata nella Valle di Bove. Fortunatamente, non si conta nessun danno, e proprio grazie a Sentinel-2 è stato possibile monitorare al meglio quest’evento.