NASA, notizie assurde da Marte | Tutti sconcertati dalla scoperta: le risposte solo dalla perforazione

Una scoperta incredibile (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Perfezionare questa scoperta, potenzialmente incredibile, sarà possibile soltanto sfruttando una precisa tecnica. E’ lo step decisivo
La vicinanza del Pianeta Rosso alla nostra Terra ha contribuito ad accrescere l’interesse della comunità scientifica globale nei confronti di questo corpo, seppur non così distante, ma misterioso e affascinante.
Nel corso della storia, a partire dal periodo del boom delle esplorazioni spaziali, nel corso degli anni ’60, l’impegno degli astronomi e degli ingegneri aerospaziali è confluito nella necessità di raggiungere un obiettivo comune: raggiungere Marte.
La prima missione nel corso della storia ad inquadrare il Pianeta come meta fu Mariner 4, che il 28 novembre 1964 venne lanciata dalla NASA e riuscì ad avvicinarsi ben 9.844 km dalla superficie marziana.
Ma fu soltanto nel 2001 che la sonda a stelle e strisce Mars Odyssey riuscì a raggiungere l’orbita marziana potendo sfruttare sistemi ed esperimenti scientifici presenti sulla stessa, così da poter condurre osservazioni inedite del Pianeta.
L’impegno della comunità scientifica
Il rover Curiosity sta proseguendo il proprio viaggio tra le rocce marziane, al fine di raccogliere campioni, la cui analisi sarà poi prerogativa degli studiosi sulla Terra, in modo da scovare tracce biologiche indicanti la possibilità di antica vita sul Pianeta Rosso. Ad esser stato inquadrato da Curiosity nella corrente fase di esplorazione è il “boxwork“, area geografica di Marte dove la NASA avrebbe rilevato la presenza di strutture rocciose decisamente curiose, attualmente sotto studio attraverso strumenti di ultima generazione, quali Apxs e ChemCam.
Rispetto all’unità di solfati stratificati già precedentemente esplorata, tuttavia, gli scienziati sono stati in grado di rilevare cambiamenti chimici significativi; l’ipotesi potrà trovare conferma esclusivamente a seguito di una procedura realizzabile impiegando Curiosity. Il rover dovrà, infatti, forare un campione, prima che lo stesso venga sottoposto a successive analisi grazie alla tecnologia CheMin. Lo strumento spedito sul Pianeta Rosso dalla NASA, tuttavia, si trova attualmente in una zona caratterizzata dalla presenza prevalente di rocce fratturate, impossibili da perforare in modo efficace e corretto. L’unica soluzione, a questo punto, è proprio quella di effettuare uno spostamento verso un’area che sia maggiormente ricca di “rocce perfette“.
I prossimi passi da compiere
L’iter di lavoro previsto dalla NASA si articolerà partendo dalla pulizia della polvere, per poi procedere con analisi approfondite mediante l’utilizzo del sistema Apxs, ottenendo immagini microscopiche provenienti da siti quali la Holcomb Valley o Santa Ysabel Valley. Inoltre, si prevede l’effettuazione di un “mosaico” a distanza impiegando ChemCam, per poter osservare la struttura “boxwork” sita nel vicino orizzonte, che non prevederà l’ausilio della fotocamera Mastcam.
Altri strumenti impiegati nel merito della stessa missione Dan e Rems, stanno invece proseguendo con la propria attività di monitoraggio ambientale, relativo a temperatura e umidità e tenendo conto della potenziale presenza di diavoli di sabbia. A riportarlo è Libero Tecnologia.