Terra, restare senza Sole sarebbe una catastrofe | In una settimana finirebbe tutto e ci stiamo già preparando

Terra senza Sole (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Quanto il nostro Pianeta riuscirebbe a sopravvivere in assenza di Sole? Molto meno del previsto. Le conseguenze sarebbero devastanti
Il Sole svolge un ruolo d’importanza cruciale relativamente all‘esistenza dei viventi sulla Terra. Questo perché è in grado di fornire il quantitativo di energia essenziale allo svolgimento di processi naturali determinanti.
A partire dalla fotosintesi clorofilliana, processo mediante il quale le piante, organismi autotrofi, sono in grado di produrre in modo totalmente autonomo ossigeno e cibo.
L’energia per lo svolgimento di tale processo è fornita proprio dal Sole; in sua assenza, lo stesso non potrebbe avere luogo, comportando uno squilibrio significativo nell’intera catena alimentare terrestre.
I raggi solari forniscono un riscaldamento naturale e la stella madre del nostro Sistema è in grado di influenzare i fenomeni metereologici, determinando le differenti condizioni climatiche, così come l’alternarsi delle stagioni.
Un’eventualità da film apocalittico
E se dovessimo ipotizzare uno scenario distopico, in cui la Terra potrebbe rischiare di rimanere senza la luce e l’energia fornita dal Sole per addirittura una settimana, cosa accadrebbe? Gli esperti hanno individuato una serie di fasi graduali, a partire dall’oscurità improvvisa, che si presenterebbe da un momento all’altro, senza il minimo preavviso, gettando in confusione e shock l’intera popolazione globale. Già a cavallo tra il secondo ed il terzo giorno le temperature comincerebbero a calare drasticamente, sino a raggiungere diversi gradi sotto lo zero nelle fasce temperate. Chiaramente la quotidianità della popolazione sarebbe totalmente scombussolata da un simile avvenimento, spingendo i governi del globo intero a dichiarare uno stato di emergenza.
La risposta dei cittadini potrebbe concretizzarsi nella ricerca di risorse fondamentali alla sopravvivenza, quali fonti di calore e beni di prima necessità; anche i governi stessi dovrebbero lavorare al fine di garantire la distribuzione corretta delle medesime risorse a beneficio della popolazione. Dopo quattro o cinque giorni le temperature glaciali potrebbero raggiungere il globo intero, comportando nevischi diffusi, con probabilità di ghiacciamento per laghi e fiumi. Le prime crepe potrebbero verificarsi a meno di una settimana di buio permanente sulla salute mentale delle persone, la cui stabilità sarebbe minata dall’assenza di luce solare.
L’apice e le successive conseguenze
Ma è solo tra il sesto e il settimo giorno che la crisi potrebbe raggiungere il suo più critico apice; temperature estremamente basse e mondo ghiacciato praticamente ovunque, con difficoltà per le persone di mantenere il calore ad un livello adeguato, oltre ad ostacoli nell’accesso a beni di prima necessità. A questo punto i governi di tutto il mondo potrebbero anche avallare la possibilità di mettere in pratica piani di evacuazione, al fine di mettere in salvo gli abitanti delle aree più severamente colpite.
Gli ecosistemi, in presenza di una simile situazione, avrebbero bisogno di molto tempo per ristabilire un proprio equilibrio, anche nel caso in cui il Sole dovesse tornare a splendere. La differenza di temperatura che attualmente intercorre tra poli ed Equatore, in assenza di luce, energia e riscaldamento solare, risulterebbe severamente minata e ridotta, producendo uno squilibrio termico deteriorante nei confronti dei viventi. Le precipitazioni, canoniche e frequenti soprattutto nella fascia equatoriale, sarebbero soggette ad una diminuzione drastica, se non ad una totale cessazione. Ad ipotizzare un simile scenario è un articolo pubblicato da MeteoWeb.