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Vacanze, rischio truffe aumentato del 45% | Nessuno viene tutelato: prenoti, paghi e resti fregato

Uomo disperato per una truffa (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Uomo disperato per una truffa (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Truffe in agguato su queste tipologie di prenotazioni: l’estate porta offerte… ma anche tanti rischi nascosti.

L’idea di organizzare tutto con pochi tap sullo schermo, dal volo al b&b con vista mare, sembra ormai la normalità. Siti e app ti fanno credere che basti scegliere, pagare e partire. Ma dietro questa apparente facilità c’è un lato che molti ignorano: il pericolo di incappare in raggiri sempre più sofisticati.

Ogni giorno ci perdiamo tra promozioni lampo e pacchetti “imperdibili”, convinti che online ci sia sempre l’affare giusto. Ma la realtà è che, in mezzo a tante offerte vere, si nascondono anche un sacco di fregature. E il problema è che spesso non te ne accorgi finché non è troppo tardi.

Insomma, si parte con l’entusiasmo alle stelle, poi arriva la mail che conferma tutto… peccato che sia falsa. Il confine tra un sito affidabile e una truffa ben mascherata si sta facendo sempre più sottile, e a farne le spese sono quasi sempre i viaggiatori. Soprattutto quelli che non sanno bene a cosa prestare attenzione.

E quando arriva l’estate, va detto, la situazione peggiora. Tutti cercano l’ultima occasione, prenotano di corsa e magari non guardano bene. I malintenzionati lo sanno e ne approfittano: le caselle email si riempiono di messaggi sospetti che sembrano veri, ma non lo sono. Basta una svista per finire nei guai.

Ci sarebbero le difese, ma in pochi le usano davvero

Ora, un sistema per proteggere gli utenti ci sarebbe pure, come riporta Wired. Si chiama DMARC — nome complicato, sì, ma l’idea è semplice: bloccare le email fasulle che sembrano arrivare da aziende conosciute. Il protocollo serve proprio a evitare che qualcuno si finga Booking, Airbnb o compagnia bella.

Il problema, però, è che questo sistema funziona solo se i siti lo attivano nel modo giusto. E qui casca l’asino. Una ricerca di Proofpoint, società che si occupa di sicurezza digitale, ha analizzato 20 portali tra i più usati in Europa e Medio Oriente. Il risultato? Quasi la metà (il 45%) non applica le misure più rigide previste dal DMARC, lasciando gli utenti scoperti davanti a tentativi di phishing e truffe varie. E in Italia va anche peggio: un sito su quattro non ha proprio protezioni attive. La parte peggiore?

Prenotazione su Booking (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Prenotazione su Booking (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Prenoti, paghi… e poi nessuno ti difende

Se finisci in una truffa, sei praticamente da solo. Non ci sono garanzie vere, né strumenti semplici per riavere i soldi. Eppure, come ha detto Matt Cooke, strategist di Proofpoint, basterebbe applicare il protocollo DMARC come si deve per ridurre di molto questi rischi. Ma molti operatori del settore ancora non lo fanno.

Nel frattempo, i consigli restano sempre quelli: occhio alle recensioni, evita di cliccare su link strani, controlla bene chi ti scrive, usa password decenti (non “123456”, dai). Ma diciamolo: una volta pagato, se qualcosa va storto, nessuno ti tutela davvero.