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Dallo Spazio un’immagine disastrosa | In Antartide si è aperto un buco enorme: conseguenze nefaste in tutto il mondo

Antartide

Ricercatori in Antartide (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un fenomeno all’apparenza inspiegabile, che ha mandato in “cortocircuito” la comunità scientifica. La preoccupazione cresce 

Antartide rappresenta un continente realmente affascinante, specie se lo si osserva dal punto di vista astronomico o spaziale. Questo per via di una posizione indubbiamente particolare, se comparata alle restanti terre emerse occupanti il globo. Inoltre, le sue condizioni atmosferiche facilitano tremendamente l’osservazione da migliaia di km di distanza, attraverso l’impiego di sofisticati strumenti direttamente dallo Spazio.

Il continente è stato recentemente preso come punto di riferimento nel merito di studi relativi all’atmosfera e alla magnetosfera terrestre, mentre i ricercatori tentavano di comprendere il modo in cui i raggi cosmici entrassero in interazione con il nostro Pianeta.

Ed è proprio la sua trasparenza atmosferica la principale caratteristica che ha contribuito a rendere Antartide una reale “certezza” dal punto di vista degli studiosi, che riescono ad osservare in modo limpido e chiaro, fornendo informazioni ed immagini di qualità estremamente elevata, sia nell’infrarosso, che nelle microonde.

Il fatto, poi, che questo continente sia totalmente disabitato, produce una conseguente mancanza di inquinamento luminoso, oltre che di disturbi radiofrequenza, così da riuscire a condurre osservazioni contraddistinte da un elevatissimo livello di sensibilità, anche per periodi prolungati.

Disastro preannunciato?

Quanto avvenuto in Antartide ha davvero del sorprendente. Un fenomeno capace di attirare su di sé l’attenzione dell’intera comunità scientifica globale, rappresentato dall’improvvisa comparsa di un reale buco all’interno del ghiaccio marino nei pressi di Maud Rise, regione dell’Oceano Antartico. A dirla tutta, questa specifica area è attenzionata già da svariati periodi per via della frequente comparsa di simili fenomeni, definiti con il termine scientifico “polinia“.

Con questa denominazione si intendono degli specifici settori del ghiaccio nei quali la propria copertura risulta essere rotta o sciolta. La principale domanda avanzata dalla comunità, ovviamente, riguarda la motivazione che avrebbe condotto alla formazione del buco. Impossibile definire soltanto una causa, ma è verosimile pensare che fattori come il trasporto di Ekman abbiano svolto la propria parte.

Immagine dell'enorme buco
Immagine dell’enorme buco (NASA Earth Observatory foto) – www.aerospacecue.it

Un problema capace di estendersi globalmente

Di cosa si tratta, precisamente? Parliamo di un fenomeno che inquadra le correnti marine, spinte dal vento, muovere acqua salata proprio in direzione della Regione attenzionata, producendo un progressivo e più frequente scioglimento di ghiaccio, direttamente dal basso; è, con tutta probabilità, per questo che il buco è rimasto aperto per diverse settimane. Una possibilità accresciuta anche dall’avvento delle tempeste extratropicali, conseguenti all’aumento delle temperature globali.

E nonostante gli esperti siano riusciti ad individuare la polinia in uno specifico settore dell’Oceano, ciò non potrà impedire alle conseguenze del fenomeno di raggiungere il mondo intero; ciò grazie all’influenza che lo stesso produce nei confronti della circolazione oceanica globale, processo in grado di accelerare il cambiamento climatico, dato il maggior quantitativo di CO2 potenzialmente capace di emettere nell’ambiente. A scriverlo è Daily Galaxy.