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Marte, non avrà più segreti | Ecco che gli scienziati potranno scrivere la storia: sapremo vita, morte e miracoli

Illustrazione di Marte (Canva FOTO) - aerospacecue.it

Illustrazione di Marte (Canva FOTO) - aerospacecue.it

Il Pianeta Rosso tra poco non avrà più segreti. Ormai la tecnologia in nostro possesso ci permetterà di fare grandi scoperte.

Marte ci incuriosisce da sempre, forse perché ci somiglia un po’. Eppure, sotto tutta quella polvere rossastra, il Pianeta Rosso nasconde una storia geologica che continua a sorprendere. Non è (solo) un deserto di pietra: è un archivio del passato del Sistema Solare.

Grazie al rover Curiosity, gli scienziati hanno trovato minerali come la siderite che raccontano di un’epoca in cui Marte aveva un’atmosfera più densa e calda, abbastanza da ospitare fiumi e laghi. 

I radar hanno rilevato possibili laghi sotterranei sotto il polo sud marziano, tenuti liquidi da sali e calore geotermico. E, come se non bastasse, recentemente il rover Perseverance ha fotografato le prime aurore marziane, colori nel cielo del tutto inaspettati per un pianeta con un campo magnetico così debole.

Perfino il gigantesco vulcano Arsia Mons, all’alba, riemerge tra le nubi come in un dipinto. Non c’è che dire: Marte è silenzioso, ma comunica in mille modi.

Le scoperte non finiscono qui!

Nel silenzio polveroso del cratere Gale, Curiosity continua a fare il suo lavoro con una costanza che, a pensarci, ha qualcosa di poetico. Ultimamente si sta concentrando su una zona ben precisa: le pendici del Monte Sharp. È lì che ha realizzato una nuova perforazione, raccogliendo campioni di roccia dal sottosuolo marziano. Un’operazione delicata, ma ormai routine per questo piccolo laboratorio su sei ruote.

Questi campioni, che non sembrano molto a occhio nudo, in realtà valgono oro per gli scienziati. Vengono analizzati direttamente a bordo grazie a due strumenti: CheMin, che usa i raggi X per studiarne la composizione cristallina, e SAM, un sistema complesso che funziona come un “naso” chimico in grado di rilevare molecole organiche e gas. Insomma, ogni pezzetto di roccia è una capsula del tempo (Fonte: tecnologia.libero.it).

Illustrazione di Marte (Canva foto) - www.aerospacecue.it
Illustrazione di Marte (Canva foto) – www.aerospacecue.it

Alla ricerca di tracce nascoste

E qualcosa di interessante, a quanto pare, è già saltato fuori. Curiosity ha individuato nuove molecole organiche, le più complesse mai trovate sul pianeta, e anche un minerale chiamato siderite, un carbonato che in precedenza non era mai stato rilevato chiaramente. Questi dati fanno pensare a un passato molto più “vivo” di quanto si immaginasse: forse un’atmosfera più spessa, forse laghi o mari, magari stagionali. E forse, chissà, qualche forma di vita semplice.

Oltre al valore scientifico, queste analisi hanno anche un’importanza più ampia. Sono un pezzo del puzzle che prepara il terreno alla futura missione Mars Sample Return, quella che – se tutto andrà bene – porterà sulla Terra campioni marziani autentici. È come prepararsi a un viaggio nello spazio… al contrario. Un passo alla volta, con pazienza, ma con la sensazione che qualcosa di grande potrebbe essere dietro l’angolo.