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Il prototipo Starship di SpaceX esplode in Texas durante i preparativi per il decimo volo di prova

Il razzo Starship prende fuoco durante un test notturno alla base SpaceX in Texas, nessun ferito ma programma in pausa.

Nel mezzo del deserto texano, dove il vento soffia tra container, torri metalliche e sogni spaziali, ogni giorno può essere quello buono per riscrivere la storia dell’esplorazione. A Boca Chica, la base operativa di SpaceX meglio nota come Starbase, i test non si fermano mai, e ogni accensione o silenzio può significare tutto o niente. Qui, anche una scintilla può cambiare le cose. O farle esplodere, letteralmente.

Negli ultimi tempi, la Starship — il razzo gigante su cui Elon Musk punta tutto — è diventata il simbolo di una corsa spaziale privata fatta di successi spettacolari ma anche di disastri fragorosi. Il nono volo di prova aveva dato segnali incoraggianti: il modulo superiore (chiamato semplicemente “Ship”) aveva volato per quasi un’ora prima di perdere contatto. Per il test successivo, il decimo, l’attesa era carica di speranze. E un po’ di nervosismo.

La cosa affascinante (e complicata) della Starship è che dovrebbe essere completamente riutilizzabile. È fatta da due parti: il gigantesco Super Heavy, che è il primo stadio, e lo Ship, alto più di 50 metri, che costituisce il secondo. Entrambi, almeno sulla carta, dovrebbero atterrare dopo ogni missione per essere usati di nuovo. Ma la teoria e la pratica spesso litigano, e a volte finisce male. Anzi, ultimamente è successo parecchio.

Però non è tutto un disastro, eh. Ad esempio, il Super Heavy del volo 7 era riuscito a rientrare e farsi riutilizzare nel volo 9. Una bella soddisfazione per gli ingegneri. Ma ogni test è una storia a sé, e mentre si lavorava al modulo per il volo 10, le certezze cominciavano a vacillare. Nessuna data ufficiale di lancio, solo movimenti, preparativi e test. E un silenzio che, alla fine, si è rotto nel peggiore dei modi.

L’incidente durante il test di accensione

La sera del 18 giugno, qualcosa è andato storto, come riporta Space.com. Nella zona di prova chiamata Massey, all’interno di Starbase, il modulo superiore Ship — quello destinato al decimo volo — è esploso. Un test statico, cioè uno di quei collaudi in cui i motori si accendono ma il razzo resta ancorato a terra. Un passo obbligato prima del lancio vero e proprio. Ecco, quel passo non è andato come previsto. In realtà, è saltato tutto in aria.

Le immagini, riprese in diretta dal team di NASASpaceflight, mostrano un’enorme palla di fuoco alzarsi nel cielo notturno del Texas. SpaceX ha poi confermato l’incidente qualche ora dopo, in un post su X, spiegando che il test era in corso intorno alle 23 ora locale. Fortunatamente, nessuno si è fatto male. L’area era già stata evacuata, come da protocollo, e adesso il team sta lavorando — in coordinamento con le autorità locali — per mettere in sicurezza il sito.

Razzo Space X (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Ritardi e incertezze per la prossima missione

Questo nuovo fallimento è solo l’ultimo di una serie di problemi con il modulo Ship. Negli ultimi tre voli, il secondo stadio si è letteralmente disintegrato dopo pochi minuti — beh, tranne nel volo 9, dove ha resistito un po’ di più prima di… sparire. L’indagine sull’ultimo volo è ancora in corso, sotto la supervisione della Federal Aviation Administration. Insomma, l’aria è tesa e i tempi per il prossimo lancio restano appesi a un punto di domanda.

Anche se il booster Super Heavy del volo 10 aveva già completato il suo test statico accendendo tutti e 33 i motori Raptor (e sì, fanno un rumore assurdo), l’incidente con Ship cambia tutto. Ci vorrà tempo per capire cosa è successo davvero e come correggere il problema. Per ora, il razzo più potente del mondo resta a terra. E il sogno di un viaggio verso Marte… resta parcheggiato, ancora per un po’.