Patente, l’Europa detta le regole | Dopo questa età cammini a piedi: te la stracciano

Le disposizioni dell'UE sulle patenti (Canva-Shutterstock foto) - www.aerospacecue.it
L’ipotesi di assistere all’introduzione di questa norma appare più concreta che mai. Questi soggetti dovranno prepararsi a farne a meno
In riferimento alla patkm81cvente, esistono delle specifiche disposizioni precisate dal Codice della Strada che stabiliscono delle soglie minime di età a partire dalle quali sarà possibile dare il via all’iter di conseguimento proprio delle patenti.
Il Codice italiano che disciplina la materia, in particolare, dispone limiti diversi in relazione alla patente di categoria desiderata, ognuna delle quali è in grado di abilitare alla conduzione di veicoli diversi.
Ad esempio, l’età minima in assoluto è quella valevole nel merito della patente AM, che abilita alla conduzione su strada di ciclomotori e quadricicli leggeri, fissata a 14 anni. La patente più comunemente emessa risulta essere la B, che esattamente come nel caso della A2, della BE e della C1, potrà essere accessibile soltanto a partire dai 18 anni.
Andando a snocciolare la questione relativa alla circostanza opposta, ossia al limite più alto di età inerente al conseguimento della patente, le categorie C e D, che abilitano alla conduzione di autobus e autocarri potranno essere ottenute soltanto da soggetti di età superiore alla soglia dei 21 anni.
Si auspica una piccola rivoluzione
L‘Unione Europea si trova correntemente impegnata nel portare avanti il così detto piano “Vision Zero“, che pone come suo obiettivo principale in dimezzamento dei numeri delle vittime della strada già entro il termine del prossimo quinquennio, con prospettiva di azzeramento totale al raggiungimento dell‘anno 2050. Per rendere ciò possibile è fondamentale mettere in pratica una serie di regole e disposizioni inerenti alle patenti di guida e, più in generale, al mondo della circolazione stradale, relativamente all’interezza degli Stati membri.
Una delle ipotesi proposte è quella che inquadrerebbe l‘introduzione di un’età massima valida per tutta l’Unione Europea, che andrebbe a stabilire una soglia oltre la quale la patente potrebbe non essere più possibile da rinnovare. Questa decisione è strettamente correlata al fatto che con l’avanzare dell’età, inevitabilmente il nostro corpo tende a dimostrarsi meno efficiente, sia in termini motori, sia cognitivi, anche se, ovviamente, ciascuno comincia a mostrare i segni del tempo in un momento differente della propria vita, indipendentemente da ciascun limite anagrafico.
Una possibilità già parzialmente percorsa
Nel concreto, come riportato anche da Money.it, l’idea sarebbe quella di stabilire una soglia, presumibilmente tra i 65 e i 70, a partire dalla quale l’interezza dei cittadini risedenti in Paesi membri dell’Unione Europea avranno l’obbligo di sottoporsi a controlli specifici, con maggiore frequenza, così da verificare le condizioni e la tenuta psicofisica di ciascun individuo. Si tratta soltanto di un’ipotesi, che potrebbe però garantire maggior sicurezza su strada in modo totalmente univoco.
E’ bene precisare che, a dirla tutta, il sistema italiano già prevede un simile iter, figurando come uno degli Stati europei mostratisi maggiormente attenti alla questione. Nello specifico, per quanto concerne il conseguimento delle patenti A e B, tutti i soggetti di età inferiore a 50 anni, fino al compimento degli stessi, hanno l’obbligo di sottoporsi a verifiche, venendo valutati da un medico certificato, al fine di procedere al rinnovo della propria patente ogni 10 anni. Limite che si abbassa a 5 per i cittadini di età compresa tra i 50 e i 70 anni. Una volta superato anche il limite dei 70, l’obbligo, fino agli 80, viene disposto ad ogni 3 anni, che si riduce ulteriormente a 2 per tutti i soggetti over 80.