Sul Pianeta rosso hanno fatto una scoperta assurda | Il Monte Olimpo è una matrioska di vulcani

Una scoperta sensazionale (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Questo Pianeta non smette mai di stupire, nemmeno gli addetti ai lavori più navigati. Quanto scoperto ha dell’incredibile
Quarto corpo del Sistema Solare, altresì conosciuto con il soprannome di “Pianeta Rosso” per via della sua peculiare colorazione rossastra, attribuibile alla presenza di ossido di ferro; stiamo ovviamente parlando di Marte.
Il Pianeta ha da sempre attirato su di sé l’enorme e crescente interesse da parte di appassionati, ma anche degli addetti ai lavori stessi. Ciò ha portato il possibile raggiungimento di Marte da parte dell’uomo a divenire un’obiettivo prioritario da raggiungere secondo la comunità.
La sua superficie, infatti, risulta essere caratterizzata da una fitta presenza di calotte polari, canyon e vulcani, la cui peculiarità è accresciuta dalla sottile atmosfera marziana, prevalentemente composta da anidride carbonica.
Grande interesse anche sul tema relativo alle temperature marziane, che per via della loro variabilità estrema ed escursione termica, che portano a mutamenti che partono dai -140°C, sino a raggiungere i 140°C, ha da sempre rappresentato un non indifferente ostacolo per l’uomo.
Una realtà impronosticabile
I dati recentemente raccolti da strumenti quali il rover NASA Perseverance e ulteriori orbiter, hanno permesso agli scienziati di effettuare nuove analisi in grado di condurre gli stessi a confermare la presenza di una formazione sita sul bordo del cratere Jezero, nel territorio marziano, ribattezzata come Jezero Mons. A dire la verità, la sua presenza era nota alla comunità addirittura dal 2007, sebbene non fosse mai stato possibile, sino ad ora, confermarne la classificazione in quanto vulcano, data l’assenza di prove sufficienti a condurre al risultato.
Eppure, il lavoro svolto da un team di ricerca guidato dalla Sara Cuevas-Quiñones, planetologa presso la Georgia Institute of Technology ha permesso di procedere all’esaminazione di una serie di dati rilevati, come accennato pocanzi da Perseverance, ma anche da strumenti spaziali quali Mars Odyssey Orbiter o ExoMars Trace Gas Orbiter, fondamentali a condurre alla “soluzione” definitiva circa il mistero che aveva attanagliato gli scienziati sino ad ora; Jerezo Mons presenta un cratere vulcanico, che ne sottolinea in modo determinante la natura vulcanica.
Un’ulteriore prezioso indizio
In merito si è esposto anche il planetologo presso la Georgia Tech, James Wray, che ha messo in chiaro come il fenomeno del vulcanismo su Marte risulta essere estremamente affascinante per via dell’impatto che sarebbe stato in grado di produrre circa l’abitabilità sul Pianeta. La probabilità, giunti a questo punto, che l’intero ambiente marziano possa vantare una diffusissima serie di vulcani, sino ad ora sconosciuti alla comunità.
E’ bene precisare che, correntemente, il vulcano non risulta essere attivo; ciò nonostante l’interesse nei suoi confronti è lievitato esponenzialmente data la sua posizione, nelle immediate vicinanze di un cratere, presumibilmente ospitante un lago nell’antichità, vale a dire un luogo presentante condizioni favorevoli allo sviluppo della vita. A riportarlo è un articolo pubblicato dall’Huffington Post.