NASA, l’Agenzia è a rischio totale | Dipendenti nel panico: il Governo USA detta le regole, o Marte o niente

Nasa notizia shock (Canva foto) - www.aerospacecue.it
Una mail scuote la NASA: il futuro dell’agenzia si gioca tutto su Marte, i dipendenti non si aspettavano una notizia simile.
Negli uffici della NASA si respira un’aria diversa. Nelle ultime settimane, qualcosa ha incrinato l’equilibrio di una delle istituzioni più iconiche d’America. I corridoi del Goddard Space Flight Center non sembrano più attraversati solo da ingegneri e scienziati, ma anche da un senso di inquietudine crescente.
Le voci sono iniziate a circolare come un sussurro, poi sono diventate mormorii, e infine hanno preso la forma concreta di un messaggio ufficiale. Tra i dipendenti, la tensione è tangibile: cosa sta succedendo davvero ai vertici dell’agenzia spaziale americana? Quali sono le reali intenzioni del governo rispetto al futuro dell’esplorazione spaziale?
I segnali c’erano da tempo, anche se sfumati. Alcune scelte politiche, alcune nomine mancate, perfino alcuni silenzi avevano fatto intuire che qualcosa stava cambiando. Ora, però, le preoccupazioni non riguardano solo le strategie scientifiche o le priorità di missione, ma la sopravvivenza stessa di molti progetti.
Dietro quella che sembra una ridefinizione della vision spaziale americana si nasconde un possibile terremoto istituzionale. I lavoratori dell’agenzia, spesso abituati a vivere in simbiosi con l’ignoto dello spazio, oggi si trovano a fronteggiare l’imprevedibilità politica con cui devono fare i conti sulla Terra.
Pressioni politiche e piani nascosti
A scatenare l’ondata di panico all’interno della NASA è stata una mail interna inviata dalla direttrice del Goddard Space Flight Center, Makenzie Lystrup. Il contenuto del messaggio, reso pubblico da NASA Watch, ha fatto rapidamente il giro degli ambienti scientifici: il governo statunitense ha avviato programmi di “dimissioni differite”, suggerendo apertamente ai dipendenti federali di valutare l’ipotesi di abbandonare il proprio ruolo.
La nuova amministrazione Trump avrebbe deciso di stravolgere le priorità dell’agenzia, puntando tutto sull’obiettivo di colonizzare Marte. A pagarne il prezzo sarebbero le missioni scientifiche, che rischiano di essere drasticamente ridotte o cancellate. Secondo quanto riporta Everyeye, si parlerebbe di migliaia di posti di lavoro a rischio e di una fase di incertezza senza precedenti.
Senza guida e con una sola missione
A rendere il quadro ancora più critico è la mancanza di una leadership definita per l’agenzia. Dopo sei mesi dall’insediamento del nuovo esecutivo, non è stato ancora nominato un amministratore ufficiale. Il nome di Jared Isaacman, imprenditore sostenuto da Elon Musk, è stato bloccato a sorpresa, probabilmente per ragioni politiche. Nel frattempo, l’orientamento della Casa Bianca appare netto: meno ricerca scientifica, più colonizzazione.
Per molti all’interno della NASA, la nuova linea equivale a una resa forzata: o si accetta la direzione imposta dal governo, o si abbandona il progetto. Una stretta autoritaria che rischia di smantellare anni di ricerca. E se il destino dell’agenzia si riducesse davvero a una sola opzione, come lascia intendere il titolo “o Marte o niente”, allora il rischio più grande potrebbe non essere l’insuccesso… ma il silenzio.