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Nel Lazio c’è un posto amato da chi usa la fantasia | Una volta qui ti perdi nelle viscere della Terra

Entrata di un luogo magico (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Entrata di un luogo magico (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un luogo misterioso e imperdibile nel cuore del Lazio dove la natura scolpisce sogni tra le rocce e la fantasia fa da guida.

Nel Lazio c’è un angolo che sembra uscito dalla mente di uno scrittore. Uno di quei posti che non ti aspetti, dove basta fare qualche passo per trovarsi in un altro mondo. Non servono effetti speciali o luci sceniche: qui è tutto vero. È la natura che ha fatto il lavoro sporco – ma che lavoro. Ogni curva, ogni roccia, ogni ombra sembra pensata per sorprendere. E sì, qui la fantasia non è solo benvenuta, è proprio richiesta.

Immagina di entrare in un posto dove il silenzio ti abbraccia, rotto solo dal suono dell’acqua che scivola chissà dove. Chi ama camminare tra i boschi, chi cerca posti un po’ fuori dai radar o chi ha solo bisogno di staccare, qui trova pane per i suoi denti. Non si tratta solo di fare una passeggiata, ma di vivere un’esperienza che ti resta addosso. E no, non è una frase fatta.

Quello che colpisce di più è che qui non guardi solo: interpreti. Le rocce, le pareti, le forme strane… sembrano chiederti “e tu cosa ci vedi?”. Bambini, adulti, chiunque si diverte a trovare figure nascoste – chi un elefante, chi una medusa, chi… boh, una faccia magari. E più ti addentri, più tutto diventa una specie di racconto da decifrare. Con le luci basse, il fresco che ti accarezza anche d’estate, e quella sensazione continua di meraviglia che ti accompagna.

È un viaggio, insomma. Non tanto lungo, ma intenso. Un’oretta in tutto, sì, ma piena di curve, scorci, dettagli. Ci si muove sicuri, con una guida, eppure c’è sempre quella sensazione di essere in un posto che sfugge un po’ alle regole. E in fondo, forse è proprio quello il bello: lasciarsi sorprendere da qualcosa che non ti aspettavi affatto.

Un tesoro nascosto

Come riporta Si Viaggia, siamo in provincia di Frosinone, nel cuore del Parco Naturale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi. È qui che, nel 1926, sono state scoperte le grotte di Pastena. Da allora non hanno smesso di lasciare tutti a bocca aperta. Il percorso è super accessibile – anche coi bambini – e si snoda tra stalattiti, stalagmiti e giochi di luce naturali che sembrano creati apposta per far sognare.

Corridoio Franchetti, dove le pareti sembrano scolpite nel vetro, e si arriva alla Sala del salice piangente, con quella colonna bizzarra che pare proprio un albero triste. Da lì è tutto un crescendo: la Galleria delle meraviglie, la Sala delle colonne, e ogni tanto… un pipistrello che sbuca dal buio. Il punto più magico?

Grotte di Pastena (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Grotte di Pastena (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Dove la roccia diventa racconto

Forse è proprio la Sala delle colonne, con quelle forme che crescono in orizzontale, come se la gravità avesse deciso di mollare un attimo. O forse la Sala dei pipistrelli, con i suoi angoli nascosti e il silenzio profondo che ti fa venire voglia di sussurrare. Ogni sala ha il suo carattere, la sua atmosfera. E ti accorgi che ogni dettaglio è frutto di millenni di pazienza.

L’ultima tappa è quella delle diramazioni, con una colata che sembra – giuro – una testa di elefante. È lì che capisci che non hai semplicemente camminato in una grotta, ma hai fatto un viaggio dentro qualcosa di molto più grande. Un posto facile da raggiungere (meglio in auto da Roma), che offre un’esperienza unica, senza bisogno di effetti speciali.