Che botta nello Spazio | L’universo ha partorito due nuove stelle con una esplosione megagalattica

Esplosione di una nova (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Una manifestazione incredibile. L’esplosione ha lasciato tutti sgomenti: si tratta di una delle espressioni più autentiche dell’enorme potenziale cosmico
Può capitare di assistere ad eventi spaziali realmente potenti che vengono percepite dalla distanza della Terra come vere e proprie esplosioni, in grado di librare quantità di energia – e non soltanto – realmente significative.
Quando si inquadra un simile fenomeno, la possibilità più frequente è che si tratti di una supernova. Parliamo del processo terminale, che alcuni definirebbero d’apice, nella vita di una stella massiccia, che produce un quantitativo di energia ben superiore rispetto a quanto il Sole riuscirebbe mai a fare nel corso del suo ciclo vitale.
In termini di spettacolarità, anche dato il fervore che li caratterizza, i fenomeni in assoluto più energetici che possono avvenire nell’Universo risultano essere i lampi gamma, manifestazioni successive alla fusione di stelle di neutroni o di supernovae iper-energetiche.
E se vi state chiedendo se in qualche modo sia possibile ascoltare il rumore prodotto da questi fenomeni, la risposta è no. Il motivo è da ricercare nella differenza delle manifestazioni rispetto alle canoniche esplosioni terrestri, ma anche nell’assenza di aria e gas idonei alla trasmissione del suono nell’ambiente cosmico.
Stupore generale per la comunità
La più recente esplosione verificatasi nello Spazio, come riportato anche dal Sun, sarebbe relativa alla formazione improvvisa di due stelle totalmente nuove, apparse da un momento all’altro nel cielo notturno, quando fino a pochi istanti prima non potevano neppure essere osservate, ma che ora risultano visibili anche ad occhio nudo. La particolarità del fenomeno avvenuto, stando anche a quanto evidenziano gli scienziati, è che mai prima d’ora nel corso della storia cosmica, almeno quella documentata, più di un’esplosione si sono rese contemporaneamente visibili all’occhio degli esseri umani.
La prima scoperta ha riguardato la nova denominata V462 Lupi, avvistata per la prima volta il 12 Giugno, facente parte della costellazione del Lupo, seguita dalla V572 Velorum, nella costellazione della Vela il 25 Giugno seguente. E considerando che le nove appaiono nel cielo notturno soltanto una volta l’anno, è significativo notare come nell’ultima circostanza siano stati addirittura due gli eventi contemporaneamente verificatisi.
Luminosità senza eguali
Un avvenimento che ha portato l’astronomo Stephen O’Meara ad affermare “Si tratta senza dubbio di un evento estremamente raro, se non storico“. In particolar modo, nel corso della data del 20 Giungo V462 Lupi è stata capace di raggiungere il proprio apice di magnitudine, facendo segnare un +5,5, collocandosi, in termini di luminosità, appena sotto Polaris e Sirio, che figurano indiscutibilmente tra gli astri in assoluto più luminosi del cielo intero.
Sebbene nel corso delle ultime settimane si sia assistito ad un progressivo indebolimento, la magnitudine resta al di sopra della soglia del +6; ciò significa che la stessa è ancora visibile ad occhio nudo, così come V672 Velorum, in grado di raggiungere i +4,8 lo scorso 27 Giugno. Osservabili senza l’impiego di strumento alcuno, certo, ma da quale latitudine del mondo? Sia la Costellazione del Lupo, sia la Costellazione della Vela, si localizzano nel cielo australe, rendendosi ideali da focalizzare nelle aree dell’emisfero boreale a ridosso dell’Equatore, come il Messico, il Centro America e gli Stati Uniti meridionali.