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Siamo di fronte a qualcosa di sconvolgente | I Pianeti soffrono come noi quando diventano orfani

Nuovo pianeta

Nuovo pianeta (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Uno studio ha affermato che i pianeti possono essere orfani. Ecco come è stato strutturato lo studio e cosa dice.

Il nostro Sistema Solare è composto da otto pianeti, ognuno con caratteristiche uniche che affascinano scienziati e appassionati di astronomia. Partendo dal Sole, incontriamo Mercurio, il pianeta più vicino e anche uno dei più piccoli, con escursioni termiche estreme.

Subito dopo c’è Venere, simile per dimensioni alla Terra ma con un’atmosfera densa e tossica che la rende il pianeta più caldo. La Terra è l’unico pianeta conosciuto che ospita la vita, grazie alla presenza di acqua liquida e a un’atmosfera protettiva.

Marte, detto anche “il pianeta rosso”, è oggi al centro di numerose missioni spaziali per la sua possibile abitabilità futura. Oltre Marte si trovano i giganti gassosi: Giove, il più grande pianeta del Sistema Solare, noto per la sua Grande Macchia Rossa, una gigantesca tempesta che infuria da secoli; e Saturno, famoso per i suoi spettacolari anelli composti da ghiaccio e polveri.

Più lontani ancora, Urano e Nettuno sono pianeti ghiacciati e meno conosciuti: Urano ruota su un fianco, mentre Nettuno è noto per i suoi forti venti e il colore blu intenso. Studiare i pianeti non significa solo conoscere lo spazio, ma anche capire meglio l’origine della Terra e il futuro dell’umanità.

Come si studiano

L’interesse verso i pianeti non riguarda solo il nostro Sistema Solare. Negli ultimi decenni, grazie a telescopi sempre più potenti e a missioni spaziali innovative, gli astronomi hanno scoperto migliaia di esopianeti, cioè pianeti che orbitano attorno a stelle diverse dal nostro Sole.

Alcuni di questi si trovano nella cosiddetta “zona abitabile”, dove le condizioni potrebbero permettere la presenza di acqua liquida, e forse anche la vita. Lo studio di questi mondi lontani apre nuove prospettive nella ricerca scientifica e ci fa riflettere sulla possibilità che l’universo possa ospitare altre forme di vita.

Pianeta
Pianeta (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

I pianeti orfani

Come riportato su focus.it, nel maggio 2023, il progetto OGLE ha osservato un raro e brevissimo evento di microlensing gravitazionale, chiamato OGLE‑2023‑BLG‑0524, durato appena otto ore. Questo fenomeno, previsto dalla teoria della relatività generale di Einstein, si verifica quando un oggetto massiccio curva e amplifica la luce di una stella distante, agendo come una lente naturale.

A rendere unico l’evento è stato il confronto con un’immagine della stessa area scattata dal telescopio Hubble nel 1997, che ha permesso agli astronomi di esaminare il campo stellare con un intervallo record di 25 anni. Secondo il team guidato da Mateusz Kapusta, la massa dell’oggetto rilevato potrebbe variare tra quella della Terra e quella di Saturno, ma la sua posizione precisa all’interno della Via Lattea resta ancora da determinare.