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Questo è il punto più basso della Terra | Sotto questa soglia non c’é più nulla: è tutto “morto”

Terra e oceani (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Terra e oceani (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Il luogo più inospitale della Terra si nasconde sotto il livello del mare, in un silenzio assoluto che racconta milioni di anni di storia.

C’è qualcosa di profondamente affascinante nei limiti estremi del nostro pianeta. Che si tratti delle vette più alte o delle profondità più silenziose, quei confini naturali suscitano un senso di mistero difficile da ignorare. Lì dove la Terra si piega, si spacca o si abbassa, si nascondono storie antichissime che a volte riusciamo solo a intuire. Ecco, è proprio in quei luoghi che la scienza si ferma a riflettere e cerca—quando può—di capire.

Il richiamo verso queste zone insolite non è solo roba da geologi. Anche per chi non si intende di tettonica o stratificazioni, certi paesaggi sembrano parlare un linguaggio diverso. Sembrano immobili, sospesi nel tempo, ma in realtà si muovono, si trasformano sotto i nostri piedi, anche se così lentamente che non ce ne accorgiamo.

Ci sono posti, poi, in cui tutto sembra essersi fermato. Nemmeno un filo d’erba, nemmeno un insetto. L’ambiente è così estremo che la vita, semplicemente, non ce la fa. Eppure, anche quel silenzio è pieno di informazioni. Ogni crepa nel suolo, ogni centimetro di roccia salata racconta qualcosa, se si ha la pazienza di ascoltare.

E a volte questi scenari apparentemente “morti” sono tra i più vivi da un punto di vista scientifico. Perché lì sotto, nascosti da secoli di sedimenti, ci sono gli indizi di come funziona il pianeta. O di come funzionava. Cioè, beh, è un po’ la stessa cosa—o forse no?

Una storia che parte da molto lontano

Sapevi che il punto più basso sulla terraferma è sulle rive del Mar Morto? E non di poco: siamo a circa 430 metri sotto il livello del mare, stando ai dati della NOAA. Questo “buco” naturale si trova in Medio Oriente ed è il risultato di un lavoro geologico durato milioni di anni. Letteralmente milioni. Tutto si gioca lungo una linea chiamata faglia del Mar Morto—una frattura che spacca il terreno da sud a nord per più di 1.000 chilometri, dal Mar Rosso fino alla Turchia.

In pratica è come se due pezzi enormi della crosta terrestre—le placche africana e araba—si muovessero di lato, ognuna per i fatti suoi. La placca est si sposta un po’ più veloce, tipo 5 millimetri all’anno, secondo gli esperti. E anche se sembra pochissimo, basta aspettare qualche milione di anni… e voilà: una valle intera cambia faccia. Ah, e sì: tutta questa zona fa parte della famosa Great Rift Valley, quella che, dicono, sta letteralmente dividendo l’Africa in due. Ma c’è di più.

Mar Morto (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Mar Morto (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Il mistero dietro una depressione mortale

Ora, la cosa interessante—anzi, strana—è che il Mar Morto non si è formato solo perché la faglia ha “tirato” i lati del suolo. Come riporta Live Science, secondo uno dei massimi esperti, Zvi Ben-Avraham, la spiegazione è un po’ più complessa. Quello che è successo, forse, è che un blocco di crosta terrestre si è staccato e poi è sprofondato di colpo, circa 4 milioni di anni fa. Una specie di collasso interno. Roba da film.

La cosa pazzesca è che, sotto, questa conca arriva fino a 15 chilometri di profondità. Sì, quindici. Anche se in superficie non sembra così impressionante, sotto c’è praticamente un canyon nascosto, largo “solo” 10 chilometri. E capire come si sia formato davvero non è semplice, perché i movimenti sono lentissimi e monitorarli in tempo reale costa un occhio della testa.