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DISASTRO AUTO, un milioni di richiami | Intanto la soluzione non si trova e la Sicurezza degli automobilisti è a rischio

Richiami a tappeto

Richiami a tappeto (Canva-Pexels foto) - www.aerospacecue.it

Non accenna a placarsi l’onda dei richiami. Le automobili continuano ad avere problemi e gli stessi appaiono sempre più complessi da risolvere

Le case automobilistiche possono procedere al richiamo dei loro prodotti nel caso in cui gli stessi, successivamente all’immissione sul mercato, presentino delle problematiche capaci di arrecare disagio o rappresentare un fattore di rischio.

La campagna di richiamo è infatti una procedura ufficiale, che può essere effettivamente avviata esclusivamente dal costruttore, al quale compete la messa in sicurezza delle vetture da esso stesso prodotte.

Questa procedura deve seguire un rigido iter e deve immediatamente avvenire alla presenza di un difetto di fabbrica, ad esempio, che potrebbe potenzialmente condurre l’automobilista e i passeggeri in un circostanze rischiose nel corso della guida.

Infatti, il richiamo avviene principalmente per portare a soluzione il problema, procedendo alla riparazione di una componente difettosa, o alla sostituzione della stessa, al fine di mantenere un elevato grado di sicurezza nei confronti degli occupanti del veicolo e degli altri utenti della strada.

Una nuova ondata di richiami

La situazione di crisi riguardante il settore automobilistico europeo non ha fatto altro che peggiorare tale situazione. Pensate che soltanto poco tempo addietro un colosso del mercato come Stellantis, in Europa, sia stato costretto a subire il richiamo di circa 600.000 unità o più, a causa di problematiche riscontrate in motori diesel. Un altro recente caso, capace di scatenare un modesto clamore, è stato quello relativo alle autovetture full electric Polestar 2, di proprietà della celebre Volvo.

E’ il sito Carscoops.com a sottolineare come l’accusa imputata nei confronti di queste vetture sarebbe stata correlata ad un problema già segnalato, che aveva portato la stessa ad essere soggetta a due richiami già precedenti, pur senza raggiungere una risoluzione definitiva della defezione. Le notizie più recenti diffuse proprio dal portale precedentemente citato spiegano di come la Polestar abbia proceduto al richiamo di 181 autovetture, a causa di malfunzionamenti della telecamera posteriore, in particolare, del modello 2.

Polestar 2
Polestar 2 (Polestar foto) – www.aerospacecue.it

L’irrisolvibile disagio

Un numero simile a causa del fatto che, nonostante due richiami già avvenuti, dei quali l’ultimo lo scorso Aprile per sottolineare il medesimo problema, la casa produttrice non abbia provveduto a perseguire un percorso di risoluzione, tenendo conto di come un nuovo lotto formato dallo stesso identico modello stia continuando a presentare il medesimo disagio. Il primo richiamo effettuato dalla Polestar relativo al modello 2 era avvenuto nel 2021, ancora una volta a causa della presenza di telecamere posteriori che non funzionavano a dovere, non riuscendo a trasmettere le immagini riferenti alla strada sullo schermo del guidatore nel corso della retromarcia.

Una problematica, apparentemente, risolvibile attraverso un aggiornamento del software, ossia esattamente il modus operandi sfruttato da Polestar, tuttavia rivelatosi non in grado di dimostrare la propria efficacia. Ma se pensate che le 181 vetture recentemente sottoposte al richiamo rappresentino un numero elevato, pensate che, stando ai risultati prodotti dall’inchiesta gestita dall’Office of Defects Investigation della NHTSA, sono stati esattamente 27.816 i veicoli richiamati nel corso dell’ultimo precedente di Aprile. A scriverlo è ReportMotori.it.