La NASA ha fallito un’altra volta | Voleva disintegrate questo asteroide, ma ne ha creati altri: migliaia di proiettili vagano verso di noi

Frammenti asteroidi (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
L’obiettivo di distruggere gli asteroidi non è andato a buon fine, anzi sono nate nuove minacce per il nostro pianeta.
Gli asteroidi sono corpi celesti rocciosi che orbitano attorno al Sole, spesso considerati i “resti” della formazione del Sistema Solare. Si trovano in gran parte nella fascia principale tra Marte e Giove, ma possono essere presenti anche in altre zone, come i cosiddetti asteroidi troiani o quelli near-Earth, che si avvicinano all’orbita del nostro pianeta.
La loro dimensione varia moltissimo: si va da grandi corpi di centinaia di chilometri, come Cerere, a piccoli frammenti di pochi metri. Non sono stelle, né pianeti, ma oggetti antichissimi che conservano informazioni preziose sull’origine della Terra e degli altri corpi celesti.
Nonostante le loro piccole dimensioni rispetto ai pianeti, gli asteroidi possono avere un grande impatto, anche letteralmente. Alcuni, in passato, hanno colpito la Terra provocando conseguenze importanti, come il celebre impatto che si ritiene abbia contribuito all’estinzione dei dinosauri 66 milioni di anni fa.
Per questo motivo, gli scienziati monitorano costantemente gli asteroidi potenzialmente pericolosi, sviluppando anche tecnologie per deviarli, come dimostrato dalla missione DART della NASA. Ma gli asteroidi non sono solo una minaccia: potrebbero diventare in futuro anche una risorsa, grazie ai metalli e minerali che contengono, utili per l’industria spaziale.
Studiare gli asteroidi
Studiare questi antichi viaggiatori cosmici, quindi, non è solo affascinante, ma anche fondamentale per comprendere il passato e costruire il futuro dell’umanità nello spazio. Un altro aspetto affascinante degli asteroidi è il loro ruolo nella ricerca scientifica.
Missioni spaziali come OSIRIS-REx della NASA e Hayabusa2 dell’agenzia spaziale giapponese JAXA hanno raggiunto alcuni di questi corpi celesti, raccogliendo campioni di materiale da riportare sulla Terra. Questi frammenti primordiali, mai alterati da processi geologici o atmosferici, ci permettono di studiare la composizione chimica del Sistema Solare primitivo.
Minacce per la Terra
Come riportato su thesun.co.uk, la missione DART della NASA, lanciata per deviare l’asteroide Dimorphos e testare un sistema di difesa planetaria, ha avuto un effetto imprevisto: l’impatto ha modificato la traiettoria dell’asteroide, ma ha anche frantumato la sua superficie, generando decine di massi spaziali. Secondo uno studio pubblicato sul Planetary Science Journal, almeno 104 grandi frammenti – alcuni larghi fino a 3,6 metri – sono stati scagliati nello spazio a velocità superiori al previsto.
Questi “proiettili cosmici” ora fluttuano attraverso il Sistema Solare e potrebbero rappresentare un rischio per altri pianeti, tra cui Marte. Le immagini catturate dalla sonda LICIACube dell’Agenzia Spaziale Europea hanno permesso agli scienziati di tracciare il movimento di questi detriti, sollevando nuove domande sull’efficacia e i potenziali effetti collaterali delle future missioni di difesa planetaria.