Betelgeuse non è sola: avvistata per la prima volta la stella compagna destinata a essere divorata

Illustrazione della Bernard Region (Canva FOTO) - aerospacecue.it
Un studio rivela la presenza di una stella secondaria che orbita attorno a Betelgeuse, con un futuro ormai segnato.
Betelgeuse è una di quelle stelle che si imparano a riconoscere fin da piccoli, magari osservando il cielo invernale per cercare la cintura di Orione. È brillante, di un rosso-arancio quasi teatrale, e talmente grande che potrebbe contenere centinaia di Soli. Ma da sempre c’è qualcosa che non torna nel suo comportamento: ogni sei anni, la sua luminosità si affievolisce leggermente, in un ciclo regolare che ha incuriosito astronomi fin dall’inizio del secolo scorso.
Questo strano “battito” sembrava non avere una spiegazione concreta, tanto che alcuni scienziati avevano ipotizzato l’esistenza di una stella compagna. Però nessuno era mai riuscito a vederla. Gli strumenti più potenti, come Hubble o l’osservatorio Chandra, non avevano trovato nulla.
Eppure, le cose sono cambiate nel dicembre 2024, quando un gruppo di ricercatori guidati da Steve Howell, del NASA Ames Research Center, ha finalmente catturato un’immagine del compagno misterioso di Betelgeuse. L’osservazione è avvenuta grazie allo strumento ‘Alopeke montato sul telescopio Gemini North, nelle Hawaii.
Il segreto è stato nel tipo di osservazione: si chiama “speckle imaging” ed elimina le distorsioni atmosferiche scattando immagini a brevissima esposizione. Grazie a questa tecnica, il team è riuscito non solo a individuare il compagno, ma anche a stimarne massa, distanza e persino il suo tragico destino. Sì, perché pare che questa piccola stella blu-bianca finirà inghiottita dalla sua enorme vicina.
Una scoperta attesa da un secolo
Come riportato da due ricerche (Howell et al., 2025; MacLeod et al., 2025), il compagno di Betelgeuse era stato previsto da tempo, ma nessuno si aspettava davvero di riuscire a fotografarlo. E invece eccolo lì, visibile come una debole macchia bluastra accanto al disco infuocato del supergigante rosso. Le prime misurazioni indicano che la stella compagna ha circa 1,5 volte la massa del Sole e orbita a una distanza pari a quattro volte quella tra la Terra e il Sole, cioè abbastanza vicina da trovarsi dentro l’atmosfera estesa di Betelgeuse.
Una situazione alquanto singolare per un sistema binario. Ma la parte più curiosa è che, pur essendo nate insieme, le due stelle sono in fasi completamente diverse della loro vita. Betelgeuse, più massiccia, ha bruciato rapidamente il suo combustibile ed è già in fase terminale, mentre la compagna (più piccola) deve ancora iniziare a fondere idrogeno nel suo nucleo.
Un destino segnato
Secondo i ricercatori, questo compagno segreto potrebbe spiegare finalmente la lunga variazione di luminosità di Betelgeuse. L’analisi di un secolo di dati tra velocità radiali, misure astrometriche e variazioni di magnitudine, ha permesso di ricostruire l’orbita del compagno: circa 2110 giorni, con una massa inferiore a quella solare e una luminosità un milione di volte più debole. Gli studiosi ipotizzano anche che questo compagno sia responsabile della rotazione anomala di Betelgeuse.
Il sistema sarebbe infatti allineato con l’asse di spin della stella principale, e le interazioni mareali avrebbero accelerato la sua rotazione. Tutto ciò rafforza l’idea che la stella secondaria non solo influenzi il comportamento di Betelgeuse, ma sia anche destinata a essere “cannibalizzata” entro i prossimi 10.000 anni. Un’ulteriore conferma della presenza del compagno potrebbe arrivare nel novembre 2027, quando sarà nella sua massima separazione apparente da Betelgeuse.