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Asteroidi, questo è piccolissimo, ma diverso da tutti gli altri | Più compatto, più denso e con un materiale nuovo: scienziati al settimo cielo

Un asteroide unico nel suo genere

Un asteroide unico nel suo genere (Shutterstock foto) - www.aerospacecue.it

Nessuno aveva mai visto un asteroide così particolare. Inusuale e ricco di materiali “sconosciuti” alla comunità scientifica

Inquadrati come corpi rocciosi, o meno frequentemente metallici, gli asteroidi compiono la propria orbita intorno al Sole, ma possono situarsi in numerose regioni del nostro intero Sistema.

Si tratta di resti primordiali, ossia frammenti di elementi che sarebbero potuti divenire un pianeta, poi mai formatosi, le cui dimensioni oscillano tra pochi metri di ampiezza, sino a svariate centinaia di chilometri di diametro.

La zona del Sistema Solare in cui si concentra la maggiore quantità di asteroidi è sicuramente la Fascia Principale degli Asteroidi, compresa tra Marte e Giove, dove è possibile scovarne tra le centinaia e le migliaia.

Attenzione, però, agli asteroidi near-Earth, conosciuti nel gergo con l’acronimo NEA. Con questa sigla si indicano tutti quelli asteroidi che compiono i propri movimenti in modo ravvicinato al Pianeta Terra, incrociandosi con la sua stessa orbita.

Una scoperta curiosa

Un gruppo di fisici provenienti dall’Università dell’Arizona si trova correntemente impegnato nello studio di un piccolo asteroide, scientificamente noto con la denominazione 33 Polyhymnia. La sua posizione risulta essere all’interno della fascia principale e ad aver attratto in questo modo l’interesse degli studiosi è proprio la particolare densità che lo contraddistingue: non a caso gli approfondimenti condotti dal team di astronomi si è concentrato essenzialmente sulla maggiore comprensione circa dimensioni e densità dello stesso.

Dopo svariati anni di indagini è stato possibile stabilire come 33 Polyhymnia sia caratterizzato da un valore particolarmente elevato, che lo porta a risultare estremamente più denso rispetto all’elemento stabile fino ad ora detenente il primato in natura, corrispondente all’osmio.

Osmium
Osmium (Images of Elements foto) – www.aerospacecue.it

Sviluppi futuri di enorme interesse

Per questo le opinioni formulate in merito al piccolo asteroide a seguito di tale scoperta si sono concentrate sulla possibilità che all’interno della composizione dello stesso siano presenti elementi sconosciuti alla comunità chimico-scientifica, presumibilmente classificabili, secondo quanto indicato tra le prime ipotesi, come CUDO, ossia oggetti ultra densi compatti, rarissimi nel Sistema Solare e che, proprio per questo, se scoperti potranno rivelarsi capaci di evidenziare campi inediti relativamente all’ambito chimico, ma anche astronomico.

Per procedere mediante nuovi approfondimenti il team di ricercatori sta ponderando l’idea che prevede l’invio di una sonda sull’asteroide, così da procedere all’analisi dei dati di cui già gli stessi dispongono. Un ulteriore passo in avanti per i chimici, già impegnati nella sintetizzazione in laboratorio di elementi presentanti caratteristiche come quelli che potrebbero essere rinvenuti nella composizione di 33 Polyhymnia. Tra quelli già attenzionati dagli esperti spicca, in modo particolare, il già celebre oganesson, prodotto attraverso un bombardamento di un atomo di californio-249 con atomi di calcio-48, per la prima volta, pensate un po’, nel 2002. Lo scrive IFL Science.