Codice della Strada, ormai è definitivo | Se ti ammali devi andare a piedi: se prendi queste medicine ti svuotano il conto

Posto di blocco (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
E’ davvero impossibile mettersi al volante dopo aver preso queste medicine? Il CdS non fa più sconti a nessuno: se capiti, ti prenderai le tue conseguenze
Il nuovo Codice della Strada, ormai divenuto parte integrante dell’ordinamento stradale nostrano, è stato capace di produrre un’ampia rivoluzione, che è andata ad interessare numerose categorie di soggetti, ora strettamente limitati nell’esecuzione di una tranquilla guida in città.
Sono state molteplici le discussioni aperte, così come le differenti vedute schierate in campo circa le innumerevoli modifiche che il Ministro Salvini ha disposto nel merito delle norme incluse all’interno del CdS.
Uno stravolgimento totale, dettato, secondo quanto evidenziato dallo stesso MIT, dalla necessità di portare il tasso di incidenti a crollare fino allo zero, o comunque ad un numero che potesse avvicinarsi il più possibile all’assenza totale di disagi su strada.
In questo senso, è ancora presto per dire se tale obiettivo sarà possibile da raggiungere grazie alle nuove norme: ciò che è certo, però, è che si è assistito ad un numero di sanzioni sensibilmente più elevato rispetto a quanto potesse accadere in precedenza, a partire dallo scorso 14 Dicembre sino ad oggi.
Rivoluzione totale
Una delle categorie più severamente coinvolte nelle modifiche disposte dal Ministero relativamente al nuovo CdS è quella dei guidatori che necessitano di assumere specifiche medicine prima di mettersi al volante. E’ bene precisare come esistano certi specifici farmaci indicati già da svariato tempo, molto prima del rinnovato Codice, come illeciti; l’unica significativa differenza rispetto al passato è che una volta la guida sotto l’effetto di queste sostanze veniva verificata e sanzionata esclusivamente nel caso in cui l’automobilista dimostrasse poca lucidità e attenzione alla guida.
A mutare questa disposizione è stata l’approvazione della revisione dell’Articolo 187 del CdS, che ora evidenzia come i controlli relativi a comprendere se un determinato conducente stia compiendo la propria guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti possano avvenire a campione, in modo totalmente casuale, con possibilità di essere scoperti, a seguito di precisi test effettuati nei confronti degli automobilisti.
L’ansia maggiore dei guidatori
Lo spauracchio costante è quello di rientrare nei rari casi di falsa positività, ossia quelle circostanze in cui gli automobilisti pur avendo assunto un farmaco conforme ai limiti della Legge potrebbero risultare sotto l’effetto di sostanze categoricamente vietate; è lo specifico caso che i diabetici, che utilizzando l’insulina, pur restando totalmente allineati alle disposizioni del CdS, potrebbero essere riguardati da una positività inesistente ad altre sostanze, oppure per i soggetti depressi, in cura attraverso una terapia farmacologica a base di antidepressivi.
Onde evitare situazioni spiacevoli, perciò, si consiglia di portare sempre con sé, insieme alla patente di guida e agli altri documenti necessari per la conduzione, una prescrizione medica che indichi la necessità di utilizzare un determinato tipo di sostanze. In conclusione, la guida sotto l’effetto di determinati medicinali può continuare ad avvenire, a patto che gli stessi non siano presenti secondo quantitativi esagerati all’interno del sangue degli automobilisti, in modo da non interferire con le capacità di guida “a pieno regime” degli stessi. Lo scrive ReportMotori.it.