Home » Luna, non solo case per viverci | Grazie all’Italia ci si potrà spostare da un capo all’altro in camper

Luna, non solo case per viverci | Grazie all’Italia ci si potrà spostare da un capo all’altro in camper

Luna

Camper sulla luna (Canva foto) - www.aerospacecue.it

Un sofisticato rifugio mobile italiano accompagnerà gli astronauti nelle loro prime missioni sulla superficie lunare.

L’idea di stabilirsi sulla Luna può sembrare ancora oggi un sogno lontano, eppure ogni dettaglio di questa impresa richiede una cura estrema. Non basta pensare a dove vivere: occorre anche considerare come sopravvivere. A partire da elementi invisibili ma letali come le radiazioni, fino ai cambi termici che stravolgono ogni standard terrestre, la superficie lunare si dimostra tutt’altro che accogliente. Ogni elemento, anche il più piccolo, deve essere ripensato da zero.

La differenza tra luce e ombra può segnare il confine tra +150 e -150 gradi Celsius. E questo non succede in chilometri, ma spesso in pochi metri. In un contesto simile, il concetto stesso di “casa” si trasforma radicalmente. Non serve solo protezione, ma anche flessibilità e intelligenza progettuale per adattarsi a un ambiente così brutale.

Come se non bastasse, sulla Luna c’è un altro nemico invisibile: la polvere. Una regolite finissima, appiccicosa, capace di insinuarsi ovunque. Entra nei circuiti, rovina le guarnizioni, si attacca alle tute. Non è solo fastidiosa, ma potenzialmente pericolosa anche per la salute. E in assenza di atmosfera, qualsiasi errore può avere conseguenze gravi.

Anche il movimento richiede soluzioni nuove. La gravità lunare è solo un sesto di quella terrestre, il che obbliga a rivedere ogni forma di locomozione. Camminare non è più un gesto scontato, e costruire mezzi in grado di affrontare il suolo lunare senza rompersi o impantanarsi è una sfida continua. Per questo le agenzie spaziali stanno puntando su tecnologie avanzatissime.

Una visione italiana che guarda lontano

È in questo scenario che entra in gioco il contributo italiano. L’Agenzia Spaziale Italiana ha affidato a Thales Alenia Space la progettazione del primo habitat mobile per la Luna, chiamato Multi Purpose Habitat (MPH). Non sarà solo un rifugio, ma una vera e propria casa su ruote, in grado di muoversi sulla superficie lunare e offrire agli astronauti uno spazio sicuro per vivere, lavorare e comunicare.

Presentato alla NASA e già approvato, il MPH sarà lungo circa 4-5 metri, dotato di ruote e motori, e progettato per operare in autonomia tra temperature estreme e polveri pervasive. Al suo interno ospiterà postazioni di riposo, comunicazione e ricerca scientifica, diventando un elemento chiave delle prossime missioni del programma Artemis.

Render
MPH Render camper luna (Astrospace foto) – www.aerospacecue.it

Un modulo che cambia le regole dell’esplorazione lunare

Come evidenziato da HD Blog, l’MPH rappresenta una svolta: non sarà più necessario tornare ogni volta alla base principale, ma si potrà esplorare in sicurezza e con maggiore libertà. Una sorta di “camper spaziale” che consentirà agli astronauti di coprire distanze maggiori, aprendo nuovi scenari per l’esplorazione scientifica.

Il lancio del modulo è previsto per il 2033, anche se le tempistiche restano legate alle evoluzioni dei razzi vettori, come il ritardatario SLS e lo Starship di SpaceX. Intanto, però, l’Italia si afferma come protagonista nella costruzione del futuro lunare, contribuendo in modo decisivo a un progetto che punta a stabilire una presenza umana stabile e operativa sulla Luna.