Home » Urano, è successo davvero e gli scienziati non se lo spiegano | Altro che Pianeta freddo: ti frigge appena ti avvicini

Urano, è successo davvero e gli scienziati non se lo spiegano | Altro che Pianeta freddo: ti frigge appena ti avvicini

Un corpo ricco di misteri

Un corpo ricco di misteri (Canva-Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Questo mistero è rimasto a lungo ad attanagliare gli studi scientifici. Ma è stato finalmente possibile risolverne la misteriosa origine

E’ il settimo Pianeta del Sistema Solare e dista dalla propria stella madre ben 2,87 miliardi di km. Stiamo parlando di Urano, contraddistinto da una massa pari a circa 14,5 volte superiore rispetto a quella terrestre, composto prevalentemente da idrogeno, elio e metano.

Ed è proprio questo peculiare aspetto a conferirgli il colore con cui oggi tutti siamo abituati a conoscere questo Gigante Ghiacciato. La sua scoperta fu merito dell’astronomo tedesco-britannico William Herschel, che nel 1781 lo osservò per la prima volta al telescopio.

Uno degli aspetti più affascinanti di questo corpo, a detta di addetti ai lavori e semplici appassionati, è il fatto che l’inclinazione del suo asse a 98°, come se il Pianeta sia “sdraiato su un fianco”, ha la capacità di produrre stagioni estreme dalla durata di addirittura 20 anni per singolo periodo.

Conta, inoltre, almeno 27 satelliti naturali (numero corrispondente a quelli certamente conosciuti), dei quali il più grande risulta essere Titania; a ciò si aggiungono ben 13 anelli, che però risultano essere meno visibili rispetto agli analoghi saturnini, per via di una maggiore sottigliezza e cupezza.

Una caratteristica inusuale

Questo Pianeta ha da sempre rappresentato una sorta di corpo “anomalo” nell’ambito del Sistema Solare, per via di una caratteristica da cui differisce rispetto ai suoi “fratelli”, giganti gassosi. Stiamo parlando dell’assenza apparente di emissioni di calore in eccesso, rispetto a quanto ricevuto dal Sole; apparente, da sottolineare in modo esaustivo, perché attraverso l’esecuzione di analisi in grado di scavare più a fondo, basate su dati raccolti nel corso di svariati decenni, questo mistero è stato finalmente possibile da chiarire una volta per tutte.

Il merito è di due team di ricerca indipendenti, il primo guidato da Xinyue Wang dell’Università del Michigan, il secondo guidato da Patrick Irwin dell’Università di Oxford, i cui sforzi sono riusciti a svelare all’intera comunità scientifica come effettivamente Urano sia capace di emettere un quantitativo di energia superiore (pari circa al 12,5% in più), rispetto al quantitativo complessivo che è in grado di ricevere, proseguendo la sua lenta e graduale attività di intenso rilascio di calore, risultante essere ancora la “scorta” residua, risalente addirittura alla formazione primordiale del Pianeta.

Illustrazione di Urano
Illustrazione di Urano (Pixabay foto) – www.aerospacecue.it

Il mistero si infittisce

Tuttavia, gli approfondimenti hanno anche permesso di scoprire come una caratteristica continui a rendere Urano profondamente differente dai suoi simili: la sua capacità di “ardere“. Infatti, andando a svolgere delle precise comparazioni, sarà possibile rendersi conto di come Giove sia in grado di emettere addirittura il 113% in più, Saturno il 139%, a salire, e per ultimo Nettuno, con il record fissato al 162%, nonostante la sua distanza dal Sole sia addirittura maggiore rispetto a quella che contraddistingue Urano.

Le ipotesi, a questo punto, sembrano puntare il dito o verso una composizione interna anomala rispetto agli altri corpi, o delle specifiche caratteristiche, eventualmente inerenti ad un’evoluzione termica, che necessitano di essere ancora scoperte. La comunità sta spingendo unitamente verso un unico obiettivo: l’organizzazione di una missione che risulti essere espressamente dedicata ad Urano, così da comprendere una volta per tutte i suoi misteri. Lo scrive ScienceAlert.