NASA, svelato il programma segreto per la protezione da un’invasione aliena | Va avanti da decenni: pronta la US Air Force

Invasione aliena (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Il mondo necessita di una protezione concreta. Gli alieni potrebbero bussare alla nostra porta da un momento all’altro. Ecco cosa dicono gli addetti ai lavori
L’essere umano è da sempre affascinato, ma allo stesso tempo intimorito, dalla possibilità che in qualche regione del nostro Universo si annidino specie viventi extraterrestri. Una coppia di sentimenti contrastanti, probabilmente alimentati dai numerosi film e dalle svariate serie TV improntate sul tema.
All’interno delle opere cinematografico-letterarie si è soliti rappresentare questi esseri, provenienti da territori ignoti, con fattezze realmente inusuali, se comparate all’essere umano. Pelle verde o grigia, occhi enormi e cranio allungato.
Ma la fantasia di sceneggiatori, disegnatori e fumettisti è stata capace di partorire creature ancora profondamente diverse dal più classico degli esempi che si hanno relativamente agli abitanti extraterrestri.
Lo spauracchio generale, andando a materializzare nella vita reale uno scenario ricorrente proprio all’interno delle opere di finzione, è quello che un giorno, improvvisamente, gli alieni, che a detta di molti sono già in osservazione della Terra da svariate stagioni, vengano a farci visita, con intenzioni non meglio precisate.
Parola all’esperto
John Rummel, ex responsabile della protezione planetaria della NASA in due differenti periodi, tra il 1987 e il 1993 prima, poi dal 1996 al 2006, per un totale di 16 anni complessivi, ha svelato i dettagli del lavoro che lui stesso era chiamato a svolgere collaborando con l’agenzia statunitense: il suo operato si fondava prevalentemente sull’obiettivo di impedire che i pianeti venissero contaminati dalla presenza umana nel corso delle varie missioni, con prerogativa di occuparsi di un ulteriore eventuale scenario davvero bizzarro.
Forme intelligenti di vita aliene avessero dovuto fare capolino sulla Terra, oppure sui rispettivi pianeti di provenienza nel corso di spedizioni alla volta degli stessi, quale comportamento dovrebbe essere più opportuno seguire? Nel corso di un’intervista concessa alle colonne del The Sun ha rivelato quella che potrebbe essere la reazione delle “istituzioni” aerospaziali nel caso in cui lo scenario di invasione aliena dovesse realmente concretizzarsi.
Cosa dobbiamo aspettarci?
Al contrario di quanto molti potrebbero pensare, per Rummel si tratterebbe di un evento capace di condurre a benefici reciproci, a partire dal campionamento microbico, in modo da comprendere l’eventuale presenza di microbi nocivi, potenzialmente dannosi o letali per l’essere umano, fino, poi, a comprendere le intenzioni dei visitatori extraterrestri: curiosità, che potrebbe spingerli ad atterrare sulla Terra per sapere di più su di noi, per osservarci più da vicino, o reale volontà di invadere e di colonizzare il nostro Pianeta?
Rummel, però, precisa come in caso di invasione degli alieni verso il nostro Pianeta, le loro volontà malevole verrebbero spazzate via nel giro di poco, con i batteri patogeni presenti sulla Terra che rischierebbero di annientare i marziani quasi nell’immediato. La comunità, come sottolineato dallo stesso esperto, si trova ora alla ricerca di segni di vita concreti ed ha pubblicamente ammesso che si batterà “affinché siano gli alieni a trovarci per primi”. La NASA, nonostante la sua attività anche relativamente alla possibilità di presenze aliene nel nostro Sistema, nella nostra Galassia o nell’Universo, non ha mai diramato alcun tipo di procedimento ufficiale che segni con chiarezza delle specifiche linee guida da seguire in caso di invasione.