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Marte e Luna, per le case ci pensa l’Italia | Progettate le abitazioni per le permanenze lunghe: vivranno tra confort e lusso

Dalla Terra a Marte, passando per la Luna

Dalla Terra a Marte, passando per la Luna (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Abitazioni permanenti tra i territori più ostili dell’intero Universo? Lo sforzo congiunto sta cercando il modo per permettere agli umani di stabilirvisi

Con il raggiungimento della Luna l’uomo ha messo a segno uno dei traguardi più incredibili nella storia, rendendo possibile ciò che fino ad un decennio prima appariva soltanto come una sperimentazione, che ci si aspettava di raggiungere entro un tempo molto più ampio.

Eppure, la data del 20 Luglio 1969 resterà sempre e inevitabilmente impressa nella memoria collettiva non soltanto degli addetti ai lavori, ma di qualsiasi cittadino: fu proprio in questa giornata che la missione Apollo 11 portò Neil Armstrong, prima, e Buzz Aldrin, poi, sulla Luna.

Archiviata” – per modo di dire, perché in realtà le missioni sono proseguite in modo incessante – la pratica correlata al nostro satellite, l’attenzione degli esseri umani si è focalizzata in maniera crescente sul raggiungimento del traguardo rappresentato da Marte.

Fino ad ora, il Pianeta Rosso non è mai stato “conquistato” da alcun essere umano, relegando questo privilegio esclusivamente alle differenti sonde robotiche, come i rover, che si trovano correntemente a completare esplorazioni dello stesso, nonché raccolte correlate al

Un’ambiziosa collaborazione

Il progetto congiuntamente portato avanti dalla nostrana ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e dalla joint venture Thales Alenia Space, a sua volta frutto della collaborazione tra la tricolore Leonardo e la transalpina Thales, hanno compiuto un passo avanti fondamentale nell’ambito del futuro insediamento della specie umana sul nostro satellite, la Luna. L’accordo si basa sulla realizzazione del modulo abitativo multiuso, conosciuto nel gergo semplicemente con l’acronimo MPH, che prevede la progettazione e il concreto sviluppo di un avamposto umano, il primo nella storia, sulla superficie del satellite, che sarà capace di rivelarsi di determinante importanza nel corso delle operazioni che verranno sviluppate proprio tra le regioni lunari, con possibilità di spostarsi sul territorio a seconda delle necessità eventuali degli equipaggi che prenderanno parte alle varie missioni.

Riprendendo le parole del Presidente dell’ASI, Teodoro Valente, si tratta di una sfida scientifica significativa che permetterà alla presente, ma soprattutto alle future generazioni di astronauti di insediarsi sul satellite in modo sensibilmente più confortevole, ma soprattutto sicuro, specie comparando l’odierno settore dell’abitabilità spaziale con il recente passato. Il progetto pone le proprie basi sulla volontà di mantenere un’efficienza del modulo abitativo per circa una decade, fino, più o meno, al 2043, considerando che il lancio effettivo, se le previsioni dovessero essere confermate, avverrà proprio un decennio prima.

Thales Alania Space
Thales Alania Space (Leonardo foto) – www.aerospacecue.it

Le delicate fasi di lavorazione

Ad inserirsi in questo già ampiamente proficuo gruppo di lavoro sarà anche la Altec, ulteriore società partecipata tra ASI e Thales Alenia Space Italia, che servendosi anche di realtà particolarmente affermate nell’industria e nella progettazione di spazi comuni riuscirà a garantire un risultato di certo impattante; questo percorso avrà inizio con lo sviluppo delle tecnologie adeguate a permettere all’equipaggio di resistere alle condizioni di vita sfavorevoli che aleggiano sulla Luna, costituita, come ben sappiamo, dalla presenza di una gravità molto ridotta, nonché di livelli di radiazioni fortemente elevati e di una significativa escursione termica tra le varie fase della giornata.

Lo sforzo congiunto, come evidenzia anche la stessa TAS, si inserisce nel ben più ampio quadro che pone come obiettivo fondante per l’intera comunità globale la costituzione di un ambiente adeguato allo stabilimento di una presenza umana fissa sul satellite, come prefissato dalla missione NASA Artemis. A riportare la notizia è Wired.