Il Sole fa sempre più paura | Ora è stato scoperto anche il ruggito: il suo vento ha una voce da brividi

Sole preoccupazione (Canva foto) - www.aerospacecue.it
Un’indagine sonora sul vento solare svela nuovi dettagli sulla corona infuocata della nostra stella: gli scienziati hanno paura.
Da decenni gli scienziati tentano di svelare i misteri legati al Sole, ma alcune delle sue caratteristiche più estreme rimangono ancora inspiegabili. Tra queste, una delle più affascinanti riguarda la temperatura insolitamente elevata della sua corona, ben più calda rispetto alla superficie stessa.
La presenza di onde di plasma che attraversano la corona è un fenomeno che sfugge a una spiegazione diretta e solleva nuovi interrogativi sull’interazione tra particelle ed energia. Il comportamento di queste onde sembra avere un ruolo chiave nel trasferimento energetico, ma il loro funzionamento è tutt’altro che semplice da decifrare. È come se il Sole parlasse attraverso un linguaggio di vibrazioni ancora tutto da interpretare.
Negli ultimi anni, le missioni spaziali dedicate all’osservazione solare si sono moltiplicate. In particolare, strumenti progettati per indagare le emissioni del Sole in tempo reale stanno permettendo di studiare la struttura del vento solare con una precisione mai raggiunta prima.
In questo contesto di esplorazione scientifica avanzata, una scoperta recente ha aggiunto un elemento sorprendente alla narrazione. Per la prima volta, il vento solare è stato trasformato in suono, rivelando aspetti che finora potevamo solo intuire.
La voce nascosta tra le onde
La sonda solare Parker, lanciata nel 2018, ha avuto il compito ambizioso di avvicinarsi come mai prima d’ora alla nostra stella. Tra le sue molte funzioni, spicca la capacità di misurare le onde di pressione nel vento solare, cioè le fluttuazioni che avvengono tra le particelle cariche che si staccano dalla corona. Queste onde, pur non essendo udibili nello spazio, sono state tradotte in clip audio grazie ai dati raccolti, trasformando l’invisibile in qualcosa di percepibile anche per l’orecchio umano.
Come racconta Passioneastronomia, si tratta di un lavoro di conversione acustica: le vibrazioni raccolte dalla sonda sono state adattate per simulare suoni udibili. Quello che ne emerge è una colonna sonora fatta di sibili, fischi e lamenti, generati da onde di plasma come quelle di Whistler e Langmuir. Queste onde nascono quando gli elettroni interagiscono con i campi magnetici del Sole, creando un effetto paragonabile a quello che avviene nella magnetosfera terrestre.
Un’eco che svela i segreti della corona
L’aspetto più affascinante di queste rilevazioni è che potrebbero aiutare gli scienziati a comprendere un enigma ancora irrisolto: perché la corona solare raggiunge temperature così elevate, molto superiori a quelle della superficie visibile del Sole. Le onde di plasma, infatti, sembrano comportarsi come canali di energia che accelerano le particelle, contribuendo a riscaldare la corona e a rafforzare il vento solare.
Secondo gli esperti, le particelle presenti nella corona si muoverebbero su queste onde come surfisti sull’oceano, acquisendo energia e velocità. Le registrazioni sonore della sonda Parker, quindi, non rappresentano solo una curiosità acustica, ma potrebbero offrire indizi concreti sulla dinamica interna del Sole.