Chiellini, da difensore della Nazionale a difensore della Terra | Svolta per i detriti spaziali: ce ne libereremo presto

Ecco la vicenda spaziale che ha coinvolto il noto calciatore e difensore italiano. Si tratta di rimuovere i detriti spaziali.
Negli ultimi decenni, lo spazio attorno alla Terra è diventato sempre più affollato non solo di satelliti operativi, ma anche di frammenti inutilizzati, pezzi di razzi, e resti di missioni passate. Questi detriti spaziali, spesso grandi solo pochi centimetri, viaggiano a velocità impressionanti, fino a 28.000 km/h.
A tali velocità, anche un oggetto di piccole dimensioni può causare danni significativi a veicoli spaziali, satelliti e persino alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). La presenza crescente di rifiuti in orbita rappresenta una sfida urgente per la sicurezza delle missioni spaziali future.
Gli esperti stimano che in orbita ci siano oltre 36.000 frammenti di dimensioni superiori ai 10 cm e milioni di particelle più piccole, difficili da monitorare ma ugualmente pericolose. Per ridurre questo rischio, le agenzie spaziali stanno sviluppando strategie innovative: dalla progettazione di satelliti capaci di deorbitare autonomamente a sistemi di raccolta dei rifiuti spaziali, come reti o bracci robotici.
Inoltre, l’adozione di regolamenti internazionali che limitano la produzione di nuovi detriti è fondamentale per garantire un futuro sicuro nell’esplorazione dello spazio. Proteggere l’orbita terrestre significa proteggere la nostra finestra sull’Universo e la possibilità di continuare a esplorarlo.
Rimozione attiva
Oltre alle soluzioni tecnologiche, cresce anche l’interesse per missioni dedicate alla rimozione attiva dei detriti, come quelle sperimentate dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e da aziende private. Progetti come ClearSpace-1 prevedono l’utilizzo di veicoli in grado di catturare e far rientrare nell’atmosfera pezzi di satelliti non più operativi, dove si disintegreranno senza causare danni.
Queste iniziative, unite alla cooperazione internazionale, potrebbero rappresentare la chiave per mantenere lo spazio un ambiente sicuro e sostenibile per le generazioni future. La consapevolezza del problema sta aumentando, e sempre più nazioni stanno adottando regole per limitare la creazione di nuovi detriti.
Il ruolo di Chiellini
Come riportato su quifinanza.it, Orbital Paradigm si inserisce in un contesto in cui la space economy sta vivendo una crescita esponenziale, grazie anche al supporto di investitori visionari. Tra questi spicca Giorgio Chiellini, ex calciatore e oggi cofondatore di Akka, società di venture capital che ha scelto di puntare sul progetto. Il coinvolgimento di Akka ha fornito alla startup non solo risorse finanziarie, ma anche visibilità e credibilità, elementi fondamentali per attrarre nuove partnership e accelerare lo sviluppo tecnologico di Kestrel, il veicolo di rientro orbitale.
Il sostegno di Chiellini e di Akka testimonia come figure provenienti da settori differenti possano contribuire in modo significativo all’innovazione spaziale. Grazie a questo investimento, Orbital Paradigm ha potuto consolidare collaborazioni con aziende del settore e rafforzare la propria posizione nel mercato europeo.