Scoperto un nuovo Pianeta molto vicino alla Terra | Ha catturato l’attenzione di tutti: sta emettendo dei segnali stranissimi

Esopianeta simile alla Terra (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Un pianeta vicino e misterioso sta facendo impazzire gli astronomi di tutto il mondo: segnali regolari e inspiegabili.
C’è chi sogna nuovi mondi da esplorare, chi spera in segnali di vita aliena e chi semplicemente si lascia affascinare dall’idea che, chissà, da qualche parte là fuori ci sia qualcosa di simile alla Terra. Le tecnologie si sono evolute a tal punto da permetterci di captare anche il più piccolo barlume di luce lontanissima. E lì, in mezzo al buio cosmico, a volte succedono cose che non ti aspetti.
Gli astronomi non mollano: sono sempre più interessati a pianeti “terrestri”, cioè simili al nostro per dimensioni o composizione. L’idea è quella di trovare indizi, piccole tracce, che possano dirci se in qualche angolo remoto ci siano le condizioni giuste per la vita. Ma a volte, ecco, le cose prendono una piega strana. Improvvisamente arriva un dato che non torna, che rompe gli schemi.
È esattamente quello che è successo di recente con una scoperta che ha acceso più di una lampadina nei laboratori di mezzo mondo. Il motivo? Beh, qualcosa di insolito si è fatto notare, in una regione del cielo non poi così distante (per gli standard astronomici). Parliamo di segnali… sì, segnali strani, che sembrano ripetersi con una certa precisione e che nessuno sa ancora spiegare del tutto.
L’universo è pieno di sorprese, lo sappiamo. Ma certe cose riescono comunque a stupire. Un segnale debole, un battito luminoso appena percettibile, ha attirato l’attenzione di TESS — uno strumento della NASA progettato proprio per questo tipo di caccia. E da lì, tutto è cambiato. O meglio, tutto è iniziato. Gli occhi si sono spostati su una stella nella costellazione della Lira. Ed è lì che si è nascosto il mistero.
Qualcosa ha interrotto la quiete cosmica
Come riporta The Sun, il primo campanello d’allarme è arrivato a marzo, quando il satellite TESS ha captato una specie di sfarfallio ritmico della luce. Non era un errore, né un difetto degli strumenti: il segnale tornava, ogni anno, con una regolarità quasi inquietante. Analizzando meglio i dati, gli scienziati sono riusciti a risalire a un oggetto mai osservato prima: un esopianeta battezzato TOI‑1846 b. Una sorta di “Super Terra”, più larga della nostra e parecchio più massiccia.
La cosa interessante — anzi, una delle tante — è che si trova ad “appena” 154 anni luce da noi. Ha dimensioni e massa che lo collocano in una categoria piuttosto rara, a metà tra i pianeti rocciosi e quelli gassosi. E anche la sua composizione fa pensare: potrebbe avere strati di ghiaccio, un’atmosfera sottile e forse persino un velo d’acqua liquida, nonostante faccia un caldo pazzesco lassù. Ma non finisce qui.
Un segnale strano, ripetuto e inspiegabile
Ecco il punto: il segnale non è casuale. Appare e riappare, con una costanza che ha fatto scattare tutte le sirene. Il pianeta, secondo gli studi, sarebbe “bloccato” nella sua orbita — cioè, una faccia guarda sempre la sua stella, mentre l’altra resta sempre al buio. Il che significa che potrebbero esistere zone d’ombra più fresche, in grado di trattenere acqua nonostante le altissime temperature del lato esposto. Sì, parliamo di circa 300 gradi Celsius.
La conferma è arrivata da più fronti. Osservatori in tutto il mondo, incluso quello di Oukaimeden in Marocco, hanno raccolto dati e verificato la scoperta. Il team guidato da Abderahmane Soubkiou ha usato di tutto: immagini ad alta risoluzione, spettrometri, fotometria multicolore. E alla fine, TOI‑1846 b è stato ufficialmente riconosciuto come esopianeta.