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La Cina ora mette i brividi | I suoi piani sono spaventosi: sta perforando la Terra per arrivare al centro

Strati della Terra (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Strati della Terra (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un progetto estremo che mette in discussione i limiti dell’ingegno umano: la Cina sta scavando fino alle viscere della Terra.

Negli ultimi tempi si sente parlare sempre più spesso di esplorazione, ma non quella spaziale—no, stavolta si guarda in basso, molto in basso. Alcuni paesi sembrano determinati a scendere nelle viscere della Terra con una tenacia quasi ossessiva.

E no, non è solo per curiosità. Dietro a tutto questo c’è un mix di ambizioni energetiche, rivalità geopolitiche e un pizzico di follia tecnologica. L’idea di esplorare gli strati interni del nostro pianeta non è certo nuova, ma qualcosa è cambiato.

C’è chi ha deciso di alzare l’asticella in modo brutale, sfidando temperature, pressioni estreme e… il buon senso, forse. Non si tratta più solo di sapere com’è fatto il pianeta sotto i piedi, ma di capire come sfruttarlo prima che lo facciano gli altri.

E allora ci si chiede: vale davvero la pena? La tecnologia oggi consente imprese che trent’anni fa avremmo considerato fantascienza, ma ogni metro in più verso il basso comporta rischi nuovi e imprevisti giganteschi. Senza contare che l’equilibrio naturale del nostro ecosistema non è proprio una cosa con cui si dovrebbe scherzare troppo.

Perforazioni estreme

Dal mare fino ai deserti remoti, i progetti di trivellazione estrema stanno diventando un simbolo della nuova corsa alle risorse. Una corsa in cui vince chi riesce a perforare più a fondo, più in fretta e con più dati da mostrare. E in mezzo a tutto questo, c’è un protagonista che si sta facendo notare più di tutti.

Secondo quanto riportato dal South China Morning Post, tramite ecografiaclinica.it, per arrivare a quei quasi 11.000 metri sono stati affrontati problemi assurdi: instabilità del suolo, carichi insostenibili, macchinari messi a dura prova e pure perdite nei livelli rocciosi. Ma niente, i cinesi hanno tirato dritto, con una determinazione che fa quasi paura.

Trivellazione (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it
Trivellazione (Depositphotos foto) – www.aerospacecue.it

Quando perforare diventa una missione nazionale

La Cina, già famosa per le sue imprese titaniche, ha deciso di scavare. Letteralmente. E lo ha fatto in grande. La China National Petroleum ha perforato il suolo del deserto nord-occidentale spingendosi fino a 10.910 metri di profondità, segnando un primato mai visto prima nel continente asiatico. L’obiettivo? Sì, certo, lo studio degli strati profondi della crosta terrestre… ma anche la ricerca sfrenata di combustibili fossili. Il progetto si chiama “Shenditake 1” e non è roba da poco. Si tratta della prima piattaforma automatizzata progettata per arrivare fino a 12.000 metri sotto terra, una cosa da far girare la testa solo a pensarci.

In meno di due anni, hanno raggiunto il record con una serie di traguardi che fanno impallidire qualsiasi precedente: cementazione record, immagini a profondità mai viste, perforazioni ultra rapide. La verità è che con questa operazione non vogliono solo trovare nuovi giacimenti di petrolio. Stanno costruendo un vero e proprio profilo geologico mai visto prima, grazie a campioni di roccia, registrazioni e dati ad altissima precisione. Sotto sotto—è il caso di dirlo—stanno mappando il futuro energetico del Paese. E a giudicare da come stanno andando avanti, non hanno intenzione di fermarsi tanto presto.