USA, stanno mettendo tende anche sulla Luna | Quello che vogliono fare è un mega problema: una enorme centrale nucleare

Illustrazione di una centrale nucleare (Canva FOTO) - aerospacecue.it
La Luna è sempre stata considerata come una sorta di “base naturale”, e molti pensano sia possibile installare anche delle centrali.
Da decenni la Luna affascina scienziati, governi e aziende. Oggi però l’interesse non è solo simbolico o scientifico: si parla sempre più spesso di sfruttamento delle sue risorse, dal ghiaccio d’acqua ai minerali rari, passando per la possibilità di costruire basi permanenti.
L’acqua lunare, scoperta in forma di ghiaccio ai poli, è fondamentale: può servire per bere, ma anche per produrre ossigeno e carburante. E questo apre la strada a missioni di lungo periodo, con la Luna come trampolino verso Marte e oltre.
Ci sono poi le terre rare e il regolite, la polvere lunare, che potrebbe contenere elio-3, un isotopo utile per la fusione nucleare. Sfruttarlo è ancora complesso, ma molti lo vedono come una risorsa del futuro, potenzialmente rivoluzionaria per l’energia pulita.
Tutto questo ha avviato una nuova corsa alla Luna, con NASA, ESA, Cina e compagnie private in prima fila. La sfida non è solo tecnica, ma anche legale ed etica: chi possiede davvero le risorse lunari?
Non solo impronte sulla Luna
Quando si parla di tornare sulla Luna, viene naturale immaginare astronauti che saltellano in tuta bianca e piantano bandiere. Ma i progetti attuali vanno ben oltre. Gli Stati Uniti, per esempio, come riportato da Il Messaggero, stanno puntando a qualcosa di molto più concreto: costruire una vera e propria centrale nucleare sulla superficie lunare entro la fine del decennio. L’annuncio è arrivato direttamente da Sean Duffy, amministratore ad interim della NASA, ed è già stato messo nero su bianco in un documento governativo.
Il piano prevede l’installazione di un reattore da circa 100 kilowatt, capace di fornire energia continua per habitat, sistemi di comunicazione, laboratori e qualunque struttura serva per vivere in un ambiente come quello lunare. Il progetto, in realtà, non nasce solo da esigenze tecniche. Dietro c’è anche la volontà di prendere posizione in una nuova corsa allo spazio, questa volta giocata soprattutto tra Stati Uniti, Cina e Russia.
Quali sono le motivazioni
Come riportato da Il Messaggero, uno dei motivi principali per cui la NASA sta puntando sull’energia nucleare è la difficoltà di contare sul solare. Sulla Luna le notti durano circa 14 giorni terrestri, e in quel buio prolungato pannelli e batterie diventano poco affidabili. Un reattore nucleare, invece, potrebbe garantire alimentazione continua e costante, anche nei momenti più critici. Inoltre, sarebbe essenziale per missioni più complesse, comprese quelle che prevedono esperimenti scientifici o produzione di materiali direttamente in loco.
Il piano è già in fase operativa: si prevede l’apertura di gare pubbliche entro 60 giorni per selezionare aziende in grado di progettare il sistema e realizzarlo in tempi brevi. Un punto interessante è che questa centrale lunare potrebbe diventare anche un modello sperimentale per future basi su Marte, dove le condizioni ambientali sono altrettanto difficili.