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In orbita i nuovi satelliti NASA per monitorare il meteo spaziale e proteggere la Terra

Questi nuovi satelliti sono stati appena lanciati, ed hanno come scopo quello di monitorare il meteo spaziale e proteggere il nostro pianeta.

Nella tarda mattinata del 23 luglio 2025, un Falcon 9 di SpaceX è decollato dalla base di Vandenberg, in California, portando con sé un carico piuttosto speciale: la missione TRACERS della NASA, acronimo di Tandem Reconnection and Cusp Electrodynamics Reconnaissance Satellites. Due satelliti gemelli, pronti a esplorare come la magnetosfera terrestre protegge il pianeta dagli effetti – del meteo spaziale.

Come riportato dai comunicati della NASA, il lancio è avvenuto alle 11:13 locali (14:13 in costa Est), e già poche ore dopo entrambi i satelliti avevano stabilito un contatto radio sicuro con il centro di controllo. 

L’idea alla base di TRACERS è semplice da dire, ma complessa da realizzare: far volare i due veicoli uno dietro l’altro, separati al massimo da dieci secondi, sopra la stessa zona, per raccogliere in un anno ben 3.000 misurazioni e costruire un quadro temporale dettagliato di come cambia la riconnessione magnetica.

Non erano soli a bordo. Insieme ai gemelli TRACERS viaggiavano anche tre piccoli satelliti (Athena EPIC, PExT e REAL) destinati a dimostrare nuove tecnologie e a raccogliere dati scientifici. Una combinazione di esperimenti che unisce obiettivi ingegneristici e ricerche fondamentali sull’ambiente spaziale vicino alla Terra.

Una rotta verso il polo

Come riportato dal comunicato della NASA, durante la loro missione principale, della durata prevista di dodici mesi, i due TRACERS voleranno attraverso la cuspide polare, una regione “aperta” del campo magnetico terrestre situata vicino al Polo Nord. Qui potranno osservare da vicino gli effetti di eventi magnetici esplosivi che si verificano quando il campo magnetico solare, trasportato dal vento solare, si scontra con quello terrestre. 

Attraversando questa zona, i satelliti misureranno le particelle cariche che precipitano nell’atmosfera e interagiscono con i gas presenti, generando aurore e fornendo agli scienziati gli elementi per ricostruire come il vento solare modifichi il trasferimento di energia nello spazio circumterrestre. Come ha osservato David Miles, ricercatore principale della missione presso l’Università dell’Iowa, TRACERS “è destinata a trasformare la comprensione della magnetosfera terrestre”, frutto di anni di preparazione e di un lavoro di squadra solido.

Illustrazione del campo magnetico terrestre (Canva FOTO) – aerospacecue.it

Compagni di viaggio e obiettivi paralleli

I tre satelliti più piccoli trasportati nello stesso lancio hanno scopi differenti ma complementari. Athena EPIC, guidato dal Langley Research Center, servirà come missione dimostrativa per testare un’architettura modulare di piccoli satelliti commerciali, pensata per ridurre tempi e costi di messa in orbita. Dopo due settimane di messa a punto, dedicherà un anno a misurare la radiazione infrarossa emessa dalla Terra.

PExT, sviluppato dal programma SCaN della NASA con la Johns Hopkins Applied Physics Laboratory, metterà alla prova un terminale “poliglotta” capace di passare da reti di comunicazione governative a commerciali, un po’ come avviene con i telefoni cellulari in roaming. REAL, invece, è un CubeSat di Dartmouth College che studierà come gli elettroni energetici vengano dispersi dalle fasce di Van Allen verso l’atmosfera.