La Cina ha dei piani segreti distruttivi | Tutto passa per la sua Stazione Spaziale: fermarli a tutti i costi

La stazione spaziale Tiangong attorno la Terra (Depositphotos FOTO) – www.aerospacecue.it
La Cina rafforza la difesa spaziale attorno alla Stazione Spaziale con tecnologie invisibili ma davvero decisive.
Da qualche tempo, tutto ciò che orbita sopra le nostre teste è diventato un campo di attenzione strategica, quasi una seconda Terra dove chi ha potere cerca di tenerselo stretto. O conquistarlo. Non è più solo una questione di esplorare lo spazio.
Ma anche – e forse soprattutto – di capire come difendere ciò che si è costruito lassù. E no, non parliamo di invasioni aliene, ma di qualcosa di molto più concreto (e terricolo). Il problema è che lo spazio non è più così vuoto. Anzi.
Satelliti, detriti, stazioni: è diventato affollato, un po’ come il traffico del venerdì sera. Quando troppe “cose” si muovono nello stesso spazio, inevitabilmente si creano frizioni. E allora ecco che il concetto di “sicurezza orbitale” si fa complicato, perché non si tratta più solo di evitare scontri, ma anche di capire chi sta facendo cosa… e perché.
Ma c’è anche un altro aspetto interessante. Quelle stazioni, tipo la Tiangong, non sono solo delle “case” nello spazio. Dentro ci stanno esperimenti scientifici delicatissimi, che magari richiedono calma piatta e zero interferenze.
Oggetti fastidiosi
Qualunque oggetto che passa troppo vicino può disturbare o addirittura compromettere test in corso. Quindi sì, ogni visita non autorizzata lassù può diventare un bel problema. Insomma, tra strumenti avanzati, esperimenti sensibili e presenza crescente di “vicini di orbita”, inizia a diventare difficile distinguere tra difesa e minaccia.
Anche perché – lo sappiamo – nello spazio tutto si vede ma niente si capisce subito. Un’azione difensiva può sembrare un attacco, se guardata con gli occhi sbagliati. E questo, diplomaticamente parlando, è un bel casino.
Tecnologie discrete e mosse silenziose
Allora, cosa sta succedendo esattamente? Secondo quanto riportato dal South China Morning Post tramite Everyeye, la Cina ha deciso di prendere in mano la situazione e sviluppare una soluzione tutta sua per proteggere la stazione Tiangong. No, niente armi spaziali stile fantascienza. L’idea è molto più fine: piccoli robot “spingitori”, capaci di avvicinarsi con calma a un oggetto sospetto, agganciarlo e… accompagnarlo gentilmente verso l’uscita. Una mossa elegante, quasi invisibile. Il sistema non distrugge, non danneggia, non lascia detriti. Fa solo il suo lavoro in silenzio.
A parlarne pubblicamente è stato Sun Zhibin, scienziato del National Space Science Centre a Pechino. Secondo lui, è un modo di proteggere senza provocare, insomma: chirurgia orbitale, più che difesa militare. La Cina ha un motivo concreto per muoversi: nel 2021, la Tiangong ha dovuto cambiare rotta due volte per evitare i satelliti Starlink. In un’occasione, pare che i due oggetti fossero a meno di 3 km di distanza – una sciocchezza, nello spazio. In casi così stretti, aspettare non è un’opzione. Da qui l’idea di avere qualcosa che intervenga in tempo reale.