La corsa allo Spazio sta mostrando i suoi reali problemi | Tutti vogliono arrivarci, ma i fallimenti sono troppi

Corsa allo spazio e preoccupazioni (Canva-GST foto) - www.aerospacecue.it
Questa non ci voleva proprio. L’ennesimo fallimento sega le gambe ad un processo molto ambizioso. La società in rampa di lancio già costretta a fermarsi?
Quando sentiamo esprimere il concetto di “corsa allo spazio” è naturale il riconducimento da parte della nostra mente al conflitto ideologico, andato in scena soltanto a distanza, tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso.
Una fase di grande tensione che ha visto le due potenze più grandi ed influenti del mondo all’epoca darsi battaglia, seppur senza mai usare il fuoco (almeno direttamente) al fine di imporre la propria egemonia sul resto del globo.
Se “mettersi in mostra” e tentare di dimostrarsi maggiormente all’avanguardia anche sotto il punto di vista delle scoperte scientifiche e del processo tecnologico, ecco che raggiungere risultati esaltanti in campo aerospaziale voleva dire superare, almeno sulla carta, il proprio nemico.
Non è un caso che proprio durante la decade dei ’60 le potenze furono capaci di toccare vette mai nemmeno auspicate prima: fu il turno dell’Unione Sovietica che condusse il primo uomo nello Spazio, Jurij Gagarin, poi raggiunta dagli States che nel 1969 spedirono il primo equipaggio sulla Luna.
Un ambizioso obiettivo da raggiungere
Lo scorso 29 Luglio 2025 alle ore 08:35 locali, il Bowen Orbital Spaceport si è reso protagonista dell’inaugurazione del lancio del razzo Eris-1, prodotto dalla Gilmour Space Tecnhologies. Si tratta del primissimo vettore di progettazione e costruzione totalmente australiana, la cui spedizione in orbita, peraltro, è avvenuta proprio a partire da una base di lancio sita nel Queensland: viene naturale comprendere quale importanza Eris-1, capace di raggiungere un’altezza pari a 25 metri, ricoprisse nell’ambito del settore aerospaziale della Land Down Under, che non completava un lancio potenzialmente in grado di raggiungere l’orbita terrestre bassa addirittura dal 1971, quando però a venire spedito fu il Black Arrow, di fabbricazione britannica.
Sebbene i quattro motori si siano accesi in modo altamente performante, garantendo la partenza del veicolo dalla torre di lancia in modo praticamente perfetto, sono stati soltanto quattordici i secondi trascorsi dal momento del volo prima che la spinta si interrompesse irreversibilmente. Il risultato? Razzo soggetto ad un’inclinazione laterale e caduta dello stesso, prima che piombasse in un cumulo di fiamme, per fortuna non raggiungendo l’esplosione.
Quali risultati ci lascia questo evento?
Chi crede fortemente nei segni del destino sostiene che ci fosse da aspettarselo, in quanto il lancio avrebbe dovuto svolgersi, secondo i piani originari, già lo scorso Marzo, prima di slittare al successivo Maggio a causa della presenza del ciclone Alfred ed essere nuovamente riprogrammato proprio per lo scorso fine Luglio, dato un malfunzionamento connesso alla rampa di lancio. Fortunatamente il bilancio, seppur enormemente amaro, riporta l’assenza totale di feriti o di ogni qualsivoglia ripercussione sull’ambiente circostante, dato anche lo svolgimento di procedure di sicurezza, indispensabili e portate avanti in modo brillantemente corretto.
Secondo quanto riporta Live Science, l’azienda che si è occupata del lancio non ha ancora fornito indicazioni circa le cause del guasto. Le uniche certezze possibili da raggiungere, anche in vista dell’imminente futuro, è che i responsabili della società, tra i quali l’amministratore delegato Adam Gilmour, attraverso alcuni post su X hanno già affermato di essere a lavoro per la preparazione del volo TestFlight 2, nonché di quanto la solidità del sistema di propulsione e le infrastrutture a disposizione dell’azienda siano state comunque capaci di confermare un’affidabilità non da poco. A questo punto si attende che la procedura successiva sarà costituita dall’analisi dei parametri di volo, in preparazione della pianificazione del prossimo lancio.